Magenta, Stf in crisi: "Non ci sono commesse". Dipendenti in stato di agitazione

Nuovi scioperi in vista all'azienda metalmeccanica

Lavoratori della Stf

Lavoratori della Stf

Magenta (Milano), 18 aprile 2018 - Nuovi scioperi in vista alla Stf. A partire dalla giornata di ieri e fino al 24 aprile, quando è in programma un incontro tra sindacati e dirigenza della storica metalmeccanica magentina, i lavoratori faranno quattro ore giornaliere di astensione dal lavoro. La decisione è stata presa all’unanimità nell’assemblea di ieri mattina. I dipendenti, inoltre, chiedono che al tavolo di martedì prossimo sia presente anche l’amministratore delegato Roberto Trifone.

Le ragioni dello sciopero? "Sta terminando la liquidità per pagare gli stipendi. Ad oggi non esiste nessuna garanzia che verranno pagate le retribuzioni del mese di aprile – ha spiegato il responsabile di zona della Fim Cisl, Ermano Alemani -. In vista non ci sono nuove commesse e in un incontro tenuto qualche giorno fa l’azienda ci ha comunicato che non ci sono neppure le condizioni per presentare al giudice la richiesta di ristrutturazione del debito, come previsto dalla legge fallimentare 182. Questa condizione permetterebbe, in un contesto regolato, di poter vendere parte delle attività dell’azienda che realizzano business salvaguardando anche dei posti di lavoro, stimati più o meno tra le 50 e70 unità. Inoltre si potrebbe permettere all’azienda di far fronte ai propri debiti e gestire una liquidazione in proprio, portando a termine le commesse di lavoro ancora aperte. Una soluzione agrodolce ma con elementi di continuità per un parte dell’azienda. Ebbene, più il tempo passa e più diminuiscono le possibilità che questa operazione possa nascere, visto che la Stf aveva preventivato il tutto tra la fine di gennaio e il mese di febbraio 2018".

Insomma nuove nuvole nere si addensano all’orizzonte dopo quanto successo lo scorso anno, quando hanno perso il lavoro circa 80 dipendenti senza che fosse trovato un accordo tra sindacati e dirigenza. Il ridimensionamento del personale, che aveva portato a poco più di cento gli occupati, era stato allora giustificato nell’ottica dello snellimento della struttura aziendale per rendere la Stf più appetibile sul mercato e riuscire a trovare soci o acquirenti. "Martedì prossimo cercheremo di capire modalità e tempistiche ma la proprietà deve assumersi le proprie responsabilità facendo scelte e portando avanti azioni concrete per sostenere questo percorso".