Legnano, la stazione dell’abbandono

La riqualificazione dello scalo? È finita nel dimenticatoio

La stazione di Legnano

La stazione di Legnano

legnano, 23 aprile 2019 -  L’incontro ravvicinato l’ha fatto un uomo che stava per inforcare con la sua bici il sottopasso che porta in piazza del Popolo, alcune sere fa. A un certo punto s’è visto attraversare la strada da una pantegana che correva come un razzo dal parcheggio della Tosi verso l’altro capo del piazzale. «Sono rimasto impressionato dalle dimensioni del topo...», racconta allargando le mani per dare un’idea della sua stazza. C’è da credergli: basta infatti varcare il cancello (sempre aperto) che conduce al parcheggio, e quindi al capannone dismesso dello scalo ferroviario, per imbattersi in sacchetti di rifiuti, masserizie e – quando cala il buio – a volte anche personaggi equivoci.

No, non sembra esserci nessuno segno di rinascita, in effetti, per la stazione di Legnano. Anzi. A fronte di un segnale di ripresa che è stata, un paio di mesi fa, la riapertura dell’edicola a opera dei titolari del bar sul lato di piazza Butti, ce ne sono altri che vanno nella direzione opposta. Si va dal declassamento dallo status di “stazione” a semplice “fermata”, preso dalle Ferrovie e su cu le Fs sembrano non aver intenzione di tornare indietro; alla mancata cessione dell’enorme capannone vuoto e inutilizzato che in passato è stato anche utilizzato come rifugio da clandestini e sbandati. Si va da questi due aspetti, che forse toccano meno da vicino la vita dei pendolari, ad altri che invece impattano sulla qualità dei servizi offerti ai viaggiatori. Il perimetro a ridosso dei servizi igienici, per esempio. Dove c’è la fontana in cemento, che in verità non ha mai funzionato da anni ma che adesso è diventata anche una specie di bidone dei rifiuti dove sono stati gettati dei mattoni rotti.

I bagni, poi. Erano stati riaperti cinque anni fa per dare un segnale, che almeno un servizio essenziale come avere dei servizi igienici funzionanti potesse essere garantito. E invece... Chiusi ormai da mesi con le sbarre dopo svariati episodi di vandalismo. L’illuminazione resta l’altra grande lacuna, specie sul lato del binario diretto a Varese e affacciato sul parcheggio. Avvolto nel buio come i progetti elaborati negli ultimi quindici anni da tutte le amministrazioni di destra e sinistra che si sono succedute e rimasti lettera morta.