Robecchetto, spari alla villetta: identificato il "gorilla"

L'uomo è già in carcere, arrestati altri due complici. Una vicenda legata allo spaccio di droga e non alla gelosia

I carabinieri sul posto

I carabinieri sul posto

Robecchetto, 19 dicembre 2021 - Una vicenda legata allo spaccio di droga nel Castanese: per questo motivo, e non invece per questioni di gelosia come si era tentato di far credere, il 9 gennaio e nella notte tra il 9 e il 10 maggio, il “gorilla” aveva sparato contro una villetta alla periferia del paese, tra le vie Cavour e Arese. La seconda volta addirittura con un kalashnikov. Il gorilla è un italiano di 47 anni, noto per la sua personalità violenta, già in carcere dalla fine di agosto. Ieri, a conclusione delle indagini svolte dai carabinieri di Legnano, gli stessi militari hanno eseguito un’ordinanza del gip di Busto Arsizio, portando in carcere altre due persone, due italiani di 56 e 53 anni, entrambi pregiudicati, legati alle attività delittuose del “gorilla“.

L’abitazione presa di mira era quella di un 69enne italiano, che dopo gli episodi aveva dichiarato di non aver mai ricevuto delle minacce. Entrambe le volte non ci furono feriti. Già dopo il primo episodio, gli investigatori, analizzando numerosi tabulati telefonici, si erano concentrati sull’uomo di 56 anni finito ora in carcere. Quest’ultimo proprio dopo la sparatoria dello scorso 9 gennaio si era trasferito, senza alcun motivo apparente, nel Vicentino. A maggio poi la seconda sparatoria: un uomo in scooter esplodeva dieci colpi usando un fucile d’assalto di produzione sovietica, verosimilmente un kalashnikov. Sin da subito le dichiarazioni delle vittime e le analisi sulla linea telefonica dell’uomo trasferito nel Vicentino, avevano permesso di accertare uno stretto legame tra lo stesso e un 47enne della zona, alias il “gorilla”.

Qualche giorno dopo la sparatoria, il 22 maggio, lo stesso gorilla era stato arrestato il flagranza di reato per la detenzione di un revolver calibro 38 special con matricola abrasa e oltre 70 cartucce. Inoltre il 4 agosto era stato destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per porto illegale di armi e minaccia. Interrogato dai magistrati dopo l’arresto lo stesso aveva poi confessato di essere l’autore degli spari di kalashnikov contro l’abitazione dell’uomo di Robecchetto, mentre i componenti della famiglia erano tutti in casa. Spari che, a suo dire, sarebbero stati motivati da questioni di gelosia per aver ritenuto il figlio del proprietario di casa, amante della propria compagna. Ma le indagini hanno fatto luce sui suoi legami con personaggi coinvolti nello spaccio di cocaina a Robecchetto e comuni limitrofi e con i due cinquantenni arrestati. Il 53enne e il 56enne erano inseriti in un collaudato circuito di spaccio. Il più giovane si occupava della consegna dello stupefacente ai clienti, l’altro gestiva i capitali finanziari. Dopo l’arresto i due sono stati portati in carcere a Busto Arsizio.