Spaccate nei negozi a Legnano, preso il responsabile: ha 21 anni

Il giovane, nel solo giorno di Pasquetta, ha sfondato le vetrine di sette attività commerciali con un masso e ha portato via diversi oggetti

Polizia di stato in azione

Polizia di stato in azione

Legnano (Milano), 26 aprile 2022 - È un cittadino algerino di 21 anni, S.M., il responsabile della “spaccata” in serie di sette vetrine avvenuta nelle prime ore del lunedì di Pasquetta: ieri, 25 aprile, come conclusione dell’attività di indagine che aveva preso il via subito dopo l’evento, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Busto Arsizio su impulso della polizia giudiziaria del Commissariato di Legnano ha convalidato il fermo del 21enne, ritenuto responsabile degli atti di danneggiamento e di furto ai danni di diversi esercizi commerciali. Il provvedimento di fermo è il frutto delle indagini condotte dal personale del commissariato di Legnano, coordinate dal vice questore Ilenia Romano e dalla Procura di Busto Arsizio, con la collaborazione della polizia locale. Il 21enne sottoposto a fermo risulta  irregolare sul territorio, con svariati alias e pluripregiudicato con precedenti specifici: lo stesso soggetto risulta coinvolto in analoghe attività delittuose compiute in altre città.

L’attività di indagine è iniziata nella stessa mattinata del 18 aprile dopo gli interventi della volante del commissariato di Legnano nei pressi di due tra i negozi presi di mira: Maxmai shopping e Carimati arredamenti, in pieno centro cittadino. In particolare, nei pressi dell’esercizio Maxmai shopping, luogo in cui il 21enne era riuscito a introdursi sfondando una vetrina con un masso e rubando una felpa, il personale della Scientifica del commissariato di Legnano aveva acquisito campioni di sangue presente sul masso utilizzato per sfondare la vetrina del negozio: una prova decisiva per arrivare all’identificazione del responsabile dopo le necessarie comparazioni.

Nella stessa mattinata del 18 aprile, gli uomini del commissariato avevano poi appreso da personale della polizia locale che tra le 6 e le 7 del mattino altri cinque negozi, ossia KM, Autoscuola Legnano, Maggie viaggi, Ambaraba e Adjo minimarket, erano stati oggetto di altrettanti danneggiamenti e furti eseguiti con il medesimo schema. Era stato così avviato uno scambio di informazioni tra gli investigatori del commissariato e il personale della polizia locale che stava procedendo ai rilievi presso le altre attività commerciali prese di mira dal soggetto. Anche la polizia locale, nella zona di Adj Minimarket, aveva infatti rilevato presenza di tracce di sangue, chiedendo l’aiuto della Polizia Scientifica del commissariato. Dal confronto delle informazioni in possesso alle due forze, era subito cresciuta la convinzione che vi fosse un'unica mano dietro la serie di azioni succedutesi in poche ore.

Il personale del commissariato e della polizia locale ha dunque raccolto le denunce degli esercenti e acquisito tutte le immagini degli impianti di sorveglianza delle singole attività commerciali e dagli impianti comunali presenti sul territorio, rivelatisi indispensabili ai fini dell’indagine e consentendo di provare la responsabilità del giovane sottoposto a fermo. Gli investigatori hanno dunque sviluppato un’articolata attività di indagine, arrivando così alla ricostruzione del percorso effettuato dall’indiziato: dal confronto delle immagini è emerso infatti il medesimo modus operandi dell’autore, sempre vestito allo stesso modo. Dalle immagini è stato anche rilevato che il fermato si era procurato una caditoia per danneggiare la vetrina dell’Adjo Market, lasciata poi davanti all’esercizio commerciale e sequestrata una volta verificata la presenza di tracce di sangue del responsabile.

E così, elemento dopo elemento, gli investigatori hanno infine scoperto che il personale di un commissariato milanese aveva proceduto all’arresto di S.M. per un furto con destrezza perpetrato nel comune di Milano e che lo stesso giovane sarebbe stato giudicato il giorno successivo con il rito di direttissima. Gli investigatori non hanno fatto altro che recarsi al tribunale di Milano per procedere al fermo di S.M.al termine del giudizio per direttissima, a seguito del quale veniva emessa nei confronti del S.M. la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Milano e provincia. Il personale del commissariato di Legnano ha dunque dato esecuzione al provvedimento di fermo per i reati commessi a Legnano al Maxmai Shopping. S.M., al momento del fermo, indossava ancora gli abiti indossati all’atto della commissione dei reati. Sono ancora in corso indagini finalizzate ad attribuire ad S.M. i reati posti in essere negli altri esercizi commerciali.