Sorelle morte nell'incendio, la rivelazione in aula: "Il fratello non chiamò mai il 112"

Cerro, le due sorelle Agrati uccise dal rogo scoppiato a notte fonda: i soccorsi sarebbero stati allertati da degli estranei

I vigili del fuoco sul luogo dell'incendio a Cerro Maggiore

I vigili del fuoco sul luogo dell'incendio a Cerro Maggiore

Cerro Maggiore (Milano), 28 gennaio 2021 - Al tribunale di Busto Arsizio prosegue il processo sulla vicende del rogo in cui morirono le sorelle Agrati. Alla sbarra sempre il fratello delle due, unico imputato, Giuseppe Agrati. Nell’ultimo dibattimento è emerso che nella notte dell’undici aprile 2015, il fratello, unico superstite del rogo, non chiamò mai i soccorsi. Non ci sono telefonate al 112 - il numero unico d’emergenza – da parte dell'indagato, ma sono di quattro altre persone, estranee alla vicenda.

Un caso quantomeno strano in quanto, come hanno relazionato i vigili del fuoco, qualora scoppi un incendio in casa, sono gli stessi familiari a lanciare l’allarme, cosa mia avvenuta. Intanto sono stati stabiliti i punti di innesco dell’incendio dell’abitazione: uno al piano terra nei pressi dei contatori vicino al portoncino di ingresso, mentre il secondo al primo piano nella camera in cui fu trovato il corpo di Maria Agrati. La sorella Carla sarebbe morta soffocata dal fumo in bagno, sempre al primo piano della casa. Una vicenda che creò sconcerto in tutta la comunità cerrese, dove le sorelle erano conosciute e amate da tutti. Giuseppe Agrati rilascerà spontanee dichiarazioni nella prossima udienza in programma il nove febbraio.