Sentire la vita scorrere nel gioco

La ludopatia corre senza freni anche fra i giovani dove purtroppo si registra l’allarme per il continuo aumento dei casi clinici

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Il gioco d’azzardo patologico (GAP), comunemente chiamato ludopatia, è un fenomeno sempre più presente nelle case di molti italiani. Questa malattia è stata riconosciuta anche dal governo italiano: infatti, il decreto del 16 luglio 2021 numero 136 si propone di aiutare i soggetti ludopatici con l’ausilio delle Regioni e con una serie di misure curative e preventive nella rete territoriale locale. Inoltre, connesso al GAP possono presentarsi numerose altre problematiche correlate quali ansia, depressione, tendenze suicide e violenze incontrollate. Diagnosticare la malattia è possibile? Secondo gli esperti, devono presentarsi almeno quattro sintomi di una lista specifica sintomatologica entro un periodo di 12 mesi: giocare un quantitativo sempre crescente di denaro, irrequietezza o irritabilità se si sospende il gioco, pensieri persistenti riguardo l’azzardo, compromissione delle relazioni inter-personali, problematiche sul lavoro e con lo studio a causa del bisogno di scommettere… Risulta importante specificare che esistono diverse tipologie di giocatore d’azzardo, iniziando dal professionista fino ad arrivare al giocatore occasionale o situazionale. Questo non comporta una minore attenzione nel riconoscimento della malattia che risulta degenerativa nella maggior parte dei casi, se non curata eo prevenuta. Come una pallina su un piano inclinato, la quale prende sempre maggior velocità se non incontra qualche ostacolo a fermarne la corsa. Le associazioni territoriali delle nostre zone si stanno abilitando per aiutare i pazienti soggetti a ludopatia, cercando di accompagnare le persone in un percorso di recupero e trattamento riabilitativo. Un esempio concreto delle nostre zone è la clinica Ser.T di Saronno o quella di Varese Nord che offrono diversi servizi per combattere il GAP, dalle prime fasi fino alla dipendenza vera e propria. In base ai dati raccolti dalle associazioni di settore, si stima che in Italia la percentuale dei giocatori d’azzardo si aggiri attorno al 2-3% della popolazione per la maggior parte uomini (65%). Le zone del Sud e le Isole risultano colpite in modo più sensibile rispetto alle zone del Centro e Nord Italia mentre non vi sono distinzioni tra ceto o stato sociale delle persone. I giovani, soprattutto nel periodo pandemico, si sono avvicinati notevolmente a questo fenomeno, facendo scattare l’allarme presso gli specialisti.

Infatti, si stima che sono oltre 800 mila i bambini e i ragazzi tra i 10 e i 17 anni a rimanere ammaliati dal gioco d’azzardo e dalle luci del videopoker. Addirittura, nella fascia 11-13 anni, un ragazzo su tre ha già acquistato un gratta e vinci o speso diverse centinaia di euro in qualche videogioco online. Dalla nostra breve analisi è emerso anche che l’accesso a internet ha accelerato la diffusione del gioco d’azzardo, soprattutto per la facilità del nascondersi dagli occhi degli altri. Il web è ormai un mare in cui dobbiamo imparare a navigare, stando sempre attenti agli squali che lo abitano.