Semaforo intelligente ma inflessibile: "Troppe multe ingiuste, è una trappola"

Trecento contravvenzioni in 4 mesi. Già il doppio dei dieci anni precedenti

Polizia locale

Polizia locale

Parabiago, 28 agosto 2017 - Semaforo intelligente accusato di scarsa elasticità mentale. È un “rosso relativo”, infatti, quello che a Parabiago sta facendo strage di multe e scatenando una pioggia di ricorsi al giudice di pace. Se è vero che il segnale luminoso di stop del nuovo impianto semaforico, installato all’altezza della frazione di San Lorenzo, scatta quando entra in funzione il sistema “photored”, è altrettanto vero che i veicoli (soprattutto moto e scooter) diretti da Legnano a Milano si trovano spesso bloccati in mezzo alla corsia da chi deve svoltare a sinistra, diventando così vittime di continue sanzioni e decurtazioni di punti. Colpa, insomma, della gran mole di traffico che si riversa ogni giorno sull’arteria di maggior percorrenza del Legnanese, ma anche della “tolleranza zero” di un dispositivo automatico che utilizza le telecamere “di contesto” e che non perdona: da quando è stato introdotto lo scorso maggio, il sistema di rilevamento elettronico ha già comminato 300 contravvenzioni, ovvero più del doppio di quante elevate direttamente dalla polizia locale nei dieci anni precedenti. A queste vanno aggiunte tutte quelle (quasi altrettante) non ancora notificate dai vigili urbani.

I ricorsi protocollati sono per ora già 180. «È una situazione inaccettabile – dice un motocilista a nome di molti altri che si sono uniti nella stessa battaglia contro gli occhi elettronici del Sempione – Qualcuno di noi ha già ricevuto tre verbali, con il rischio, in quanto recidivi, di vedersi sospendere la patente per il ripetersi di violazioni non realmente commesse. Ma è mai possibile che ci siano centinaia di persone che passano con il rosso in un incrocio pericoloso come questo all’altezza di San Lorenzo? Non credo ci siano così tanti kamikaze in strada». Sulla stesa linea un automobilista: «È un modo ingiusto per fare cassa. Attraverso un sistema elettronico studiato per trascrivere automaticamente raffiche di multe, si applica alla lettera il Codice, senza quel minimo di flessibilità suggerita invece dal buon senso». Per i multati insomma quel semaforo andrebbe rivisto: «È ottuso, altro che intelligente».