Legnano, aggressioni e vandalismi: la rabbia dei residenti di Sant'Ambrogio

Dopo il pestaggio ai danni del proprietario del bar Touraco, i cittadini chiedono maggiori controlli

I soccorsi dopo l'aggressione al barista a Legnano

I soccorsi dopo l'aggressione al barista a Legnano

Legnano (Milano), 29 settembre 2019 - Spaccio di sostanze stupefacenti, violenza, vandalismi, atti osceni alla luce del giorno. A Mazzafame? Nel rione Canazza? Sui binari della stazione ferroviaria? No, nel pieno centro della città di Legnano, ovvero in quello che è da tutti conosciuto come "Borgo Sant’Ambrogio". Anzi, non da tutti. Visto che le comitive di giovanissimi che si ritrovano ogni giorno nel cortile fra le vie Buozzi e Banfi lo chiamano “Le grate”.

«Si ritrovano qui ogni giorno, bivaccano davanti a portoni e attività commerciali e professionali e se qualcuno cerca di mandarli via viene aggredito» spiega la titolare del bar Touraco, il cui fratello è stato aggredito venerdì pomeriggio proprio da un gruppo di giovanissimi a quali era stato intimato di sgomberare dall’ingresso dell’attività. «È una situazione insostenibile che prosegue ormai da oltre due anni - racconta la donna -. I residenti di questi palazzi e chi lavora qui ha paura ad uscire di casa, ci sono assembramenti di 15-20 ragazzi che fanno di tutto. Abbiamo segnalato la situazione alle forze dell’ordine, ma nulla è stato risolto». E anche durante il pomeriggio in cui è avvenuta l’aggressione la chiamata alla polizia locale, stando a quanto afferma la donna, non avrebbe sortito l’effetto desiderato. C’è chi propone l’installazione di un numero maggiore di telecamere di videosorveglianza all’interno del Borgo Sant’Ambrogio e chi invece parla di cancelli che ne delimitino i confini. «I cancelli non risolverebbero il problema. Anzi, avrebbero probabilmente soltanto la funzione di rinchiuderci tutti in una ulteriore gabbia, con il risultato disastroso anche di togliere clienti alle attività commerciali« sottolinea la donna. La cui richiesta, insieme a quella di chi vive o lavora in questa zona, è quella di un maggiore controllo da parte delle forze dell’ordine. Anche perché più che un cortile del centro della città in alcune ore del giorno sembra un luogo deputato alla compravendita e al consumo di sostanze stupefacenti, di alcol e agli atti di vandalismo. «Io stavo passando con il mio nipotino e mi sono permessa di rimproverare questi ragazzi - commenta una signora -. Sono stata minacciata. Come si può continuare a vivere in queste condizioni?».

C’è chi si è organizzato assoldando anche una guardia giurata per il controllo notturno, ma probabilmente gli interventi da mettere in campo devono essere più massicci se si vuole cercare di risolvere una volta per tutte quella che ormai è diventata una costante da queste parti. Anche perché negli ultimi due anni il passaparola fra i giovani ha fatto degenerare la situazione rendendo il Borgo Sant’Ambrogio un punto di ritrovo ritenuto una vera zona franca . Che spesso provengono anche da famiglie molto in vista in città e che, forse proprio per questo, credono di meritare una sorta di impunità.