San Vittore Olona, stagione sportiva appesa a un filo

Strutture nel degrado: centinaia di ragazzi rischiano lo stop

Impianti sportivi

Impianti sportivi

San Vittore Olona (Milano), 15 luglio 2019 - Malerba, Roma e Agorà. Sono questi gli impianti sportivi sanvittoresi che stanno preoccupando società sportive e migliaia di famiglie, ancora indecise sul da farsi in vista della prossima stagione. Qualcuno, come la storica società Mocchetti, ha già deciso: stop a tutte le squadre giovanili e trecento tesserati che l’anno prossimo rimarranno senza squadra. Guardandosi intorno è facile capire il perché: campi bruciati dal sole, erba alta, degrado. 

Una situazione, quella che si trova ad affrontare l’attuale amministrazione comunale, ereditata dalla precedente, che aveva puntato tutto sul partenariato pubblico-privato per rifare le strutture. Contratto sottoscritto in data 30 aprile dalla precedente amministrazione; da alllora gli impianti non sono più nella disponibilità fisica e giuridica del Comune. «Dopo un primo, approfondito, esame della documentazione, oltretutto risultata al momento incompleta, continuiamo ad avere forti perplessità sul contratto in essere e riteniamo che, così come formulato e sottoscritto, non garantisca in maniera adeguata il Comune e di conseguenza i cittadini – spiega il sindaco Daniela Rossi -. Assicuriamo che stiamo comunque lavorando con attenzione sin dall’inizio del mandato al fine di garantire ogni più ampia tutela a salvaguardia dell’interesse dell’ente, delle associazioni e dei cittadini tutti». Intanto, però, la prima squadra della Mocchetti giocherà il prossimo campionato a Nerviano e l’Atletico 2013 a Rescaldina. Mentre tutti gli altri sport restano fermi, almeno per ora.  «Siamo in attesa di tutta la documentazione da parte del costruttore, al fine di poter approvare il progetto esecutivo dell’opera». Solo dopo queste fasi preliminari inizieranno i lavori. Al termine degli interventi l’impianto potrá essere utilizzato dal Comune, dalle associazioni e dai cittadini. I tempi previsti dal contratto per l’ultimazione dei lavori ammontano a trecento giorni dalla data stabilita dalla direzione lavori.