Salvini conferma: voto in due giorni Oggi attesa la decisione del Governo

Non è un mistero che negli ultimi tempi abbia preso quota l’orientamento di tenere aperte le urne sia domenica 12 che lunedì 13 febbraio. Intanto fra Pd e M5S domani è previsto l’ultimo incontro

MILANO

di Giambattista Anastasio

Matteo Salvini ieri ha confermato quanto è trapelato ed è stato riportato già nei giorni scorsi: dipendesse solo da lui, le urne delle prossime elezioni Regionali starebbero aperte due giorni, non solo tutta la giornata di domenica ma anche al lunedì, fino al primo pomeriggio. E non è affatto detto che alla fine così non sia, anzi. Ci sono buone possibilità che la decisione sia assunta già nel corso del Consiglio dei Ministri in programma oggi.

Ieri, intanto, il leader della Lega nonché ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a domanda, ha espresso la sua preferenza, come anticipato. E lo ha fatto proprio da Milano, dove ha partecipato alla presentazione dei primi lavori del progetto Pinqua al quartiere Gratosoglio: "La data del 12 febbraio mi sembra stabilita, sia per la Lombardia che per il Lazio. Ma la decisione finale spetta al Ministro dell’Interno. Noi – ha proseguito Salvini – siamo pronti. E per me più gente vota, meglio è: se si vota la domenica e anche il lunedì io sono contento". Il leader del Carroccio ha poi negato frizioni con la componente di Comitato Nord, l’associazione nata in seno alla Lega che si ispira a Umberto Bossi, all’autonomismo e che chiede un ritorno alle origini. E non solo: ha smentito anche le indiscrezioni secondo le quali alcuni consiglieri regionali sarebbero pronti a creare un gruppo autonomo al Pirellone, sempre di stampo nordista. "Non c’è alcun problema, io sono assolutamente tranquillo. Queste sono fantasie che preoccupano voi", ha detto Salvini rivolgendosi ai cronisti. Il ministro ha infine assicurato che i referenti del Comitato Nord, Paolo Grimoldi e Angelo Ciocca, non sono a rischio a espulsione.

Sull’altro fronte, continua il dialogo tra il Movimento Cinque Stelle, da un lato, il Pd, Sinistra Italia ed Europa Verde dall’altra, per un’alleanza che sembra vicina. Dopo la convergenza riscontrata martedì sui temi della sanità e degli impianti di smaltimento dei rifiuti, ieri le delegazioni dei partiti si sono confrontate sulle politiche per il lavoro e l’agricoltura. E sabato mattina sarà la volta delle infrastrutture. Se tutto dovesse proseguire per il verso giusto, l’annuncio dell’alleanza alle prossime Regionali avverrà all’inizio della prossima settimana. A benedirla, per ora, sono i sondaggi. Nel dettaglio, quanto al tema del lavoro, è stata registrata un’unità di intenti su alcuni punti relativi al sostegno alla transizione ecologica e digitale, sull’idea di riconoscere premialità per chi investe sulla sicurezza del lavoro e sulla prevenzione, nonché un’intesa di massima sul potenziamento dei centri per l’impiego.

Quanto all’agricoltura, per il momento le delegazioni hanno convenuto sulla necessità di avere una pianificazione per affrontare le crisi idriche ed evitare che si trasformino in crisi alimentari, ma anche sull’incentivazione di sistemi sempre più sostenibili e rispettosi della biodiversità, del suolo e dell’acqua. Infine si è concordata la necessità di un impegno preciso per il sostegno al reddito in questo settore e per estendere le tutele contrattuali dei lavoratori. Altro tema su cui si è raggiunto l’accordo riguarda le bioenergie: i cui iter devono partire dall’analisi sull’effettivo fabbisogno regionale. Non tutti i nodi sono sciolti, per questo è stato fissato un nuovo incontro per sabato mattina: sul tavolo ancora l’agricoltura ma soprattutto il tema delle infrastrutture, un tema decisamente delicato perché i pentastellati spingono forte su ferrovie, metropolitane e trasporto pubblico locale anche a costo di derubricare progetti che prevedono nuovo asfalto, vale a dire la costruzione di nuove arterie stradali. Su questo il Pd è, invece, meno radicale. Da qui la necessità di trovare un punto di incontro.