Legnano, i saldi infiniti non conquistano i clienti: "Gli sconti non sono più una novità"

Da occasione attesa anche per settimane, le promozioni nel post pandemia sono all’ordine del giorno

Saldi a Legnano

Saldi a Legnano

Legnano (Milano), 2 agosto 2020 - Da necessità a rito, fino a diventare un “puro accidente” come avrebbe detto il filosofo Aristotele. L’emergenza sanitaria provocata dal diffondersi del Sars-cov2 ha di fatto decretato la morte del concetto di “saldo”. Promozioni, sconti, ribassi: tutti sinonimi che fino a poco tempo fa facevano pensare ad occasioni per fare shopping e per andare a caccia dell’affare dell’ultimo minuto. Ma che oggi non evocano praticamente nessun tipo di opportunità differente rispetto al solito. Il concetto originale di “saldo” riguardava, infatti, la necessità da parte dei negozianti di “liberare il magazzino” in vista dell’arrivo delle collezioni estive. Poi, negli ultimi decenni, si è passati a una visione un po’ più “user oriented”. I saldi fino a poco tempo fa erano considerati dai consumatori occasioni per riuscire ad acquistare a poco prezzo capi spesso desiderati per settimane. Oggi, dopo il periodo di “clausura” imposto dal diffondersi del coronavirus, la concezione delle promozioni è cambiata ulteriormente. Anche perché da metà maggio quasi ogni negozio ha iniziato a proporre sconti anche senza alcun vincolo di legge. 

Saldi a Legnano
Saldi a Legnano

«Di fatto siamo in saldo da quando abbiamo avuto la possibilità di riaprire a maggio - spiega Ildebranda Milone, titolare dell’omonimo negozio di abbigliamento di corso Magenta -. Il fatto di aver dovuto tenere chiuso il negozio per alcuni mesi ci ha complicato un po’ la vita, quindi quando abbiamo riaperto abbiamo assecondato subito le esigenze dei clienti: ci hanno chiesto gli sconti e noi li abbiamo fatti". Anche tra i cittadini lo spirito è cambiato. "Mia figlia ed io siamo capitate in centro coi saldi, ma non siamo venute apposta - racconta Paola Lotrecchiano -. Anche perché di fatto gli sconti in queste settimane ci sono praticamente ogni giorno”. E in effetti le vetrine da maggio a oggi sono un tripudio di capi d’abbigliamento con il prezzo originale sbarrato e le percentuali di sconto in bella mostra. "Si spende di meno, ma di sicuro la gente in giro c’è. Si compra meno rispetto al passato, ma lo sfizio ce lo si vuole togliere - spiega Martina Grassi -. Sarebbe stato meglio, però, anticiparli. Il periodo tra fine luglio e inizio agosto è troppo a ridosso della partenza per le vacanze".

Insomma saldi decisamente sotto tono, in un momento nel quale il tono è già abbastanza basso per i consumi. E a testimoniarlo ci sono anche le aperture straordinarie del mercoledì sera: sono diversi i negozi che tengono le serrande alzate più per spirito di appartenenza e per amore della città che per reale guadagno. Dall’altro lato, però, va sottolineato che il mondo del commercio è quello che, insieme a quello delle imprese, rappresenta maggiormente il tessuto sociale del territorio ed è quindi chiamato a uno sforzo oltre la norma per rimettere in moto città e paesi.