Sedriano, rissa sfiorata al palazzetto dello sport

A far discutere è stato il numero di spettatori all'interno della struttura

Il palazzetto dello sport di Sedriano

Il palazzetto dello sport di Sedriano

Sedriano (Milano), 11 ottobre 2018 - «Toglieteci il palazzetto e farete i conti con la gente del basket». Rissa sfiorata nei giorni scorsi al palazzetto di Sedriano tra tifosi e gestore per una mera questione numerica. Ottanta sono le persone autorizzate all’ingresso mentre il gestore fotografa per dimostrare la presenza di un maggior numero di spettatori. «Il palazzetto è del comune di Sedriano e dei sedrianesi- hanno scritto alcuni genitori- Signor sindaco stasera si è sfiorata la rissa e siamo solo alla prima giornata, dobbiamo aspettare che qualcuno si fa male? Ieri alla prima partita di campionato il gestore ha mandato suoi tesserati in tribuna per fare numero e dopo si è presentato a contare gli spettatori, facendo foto a minorenni senza autorizzazioni».

Tutto nasce dalla mancanza di una certificazione che impone l’accesso limitato al palazzetto. Il documento mancante è il certificato di prevenzione incendi (CPI) previsto per legge da diversi anni. «Noi stiamo lavorando per ottenere la certificazione- spiega il primo cittadino, Angelo Cipriani- . Abbiamo fatto l’allacciamento all’acqua e verificato che la pressione sia come richiesta. Manca l’installazione dell’apparecchiatura acustica, il cui costo si aggira sui 30 mila euro, poi invieremo ai Vigili del Fuoco tutta la documentazione. Dovremmo attendere il sopralluogo e solo in seguito sarà rilasciata la certificazione necessaria. Stiamo facendo il possibile per ridurre i tempi e risolvere anche questa problematica. Fa specie leggere i commenti di ex assessori che si interessano ora alla situazione fingendo di non conoscerla, peccato che il Cpi per il palazzetto non è mai esistito pur essendo previsto per legge da anni».

In attesa della certificazione vi è un accordo tra la polisportiva che gestisce il palazzetto e l’Ardens Basket per l’utilizzo della struttura limitando l’ingresso a ottanta persone proprio per una questione di sicurezza. «Nessuna gara si svolgerà a porte chiuse, a patto che venga rispettato l’accordo siglato - prosegue il primo cittadino -. Mi attengo a quanto stabilito e non voglio entrare nel merito della diatriba. I problemi ereditati e da risolvere sono tanti- conclude Cipriani- . Stiamo facendo il possibile con le risorse umane a disposizione. Se avessi un ufficio tecnico con 50 persone potrei affrontare più casi in un anno». Patrizia Ansalone