Legnano, i redditi dei consiglieri comunali: in tre si dichiarano poveri

I più "ricchi" sono il consigliere Letterio Munafò e l'assessore Maurizio Cozzi

Daniele Berti e Andrea Grattarola

Daniele Berti e Andrea Grattarola

Legnano (Milano), 23 marzo 2018 -  Nello spazio compreso tra i 158mila euro di Letterio Munafò, Forza Italia, e gli zero euro - dichiarati per i redditi del 2016 da Mattia Rolfi, Lega nord, Andrea Grattarola, M5S, e Daniele Berti, Movimento per Legnano - c’è tutto il Consiglio comunale di Legnano; sono questi, infatti, gli estremi misurati nelle dichiarazioni che i consiglieri comunali devono gioco forza consegnare per la pubblicazione «in trasparenza» sul sito del Comune di Legnano.

Numeri che, a seconda della situazione di ognuno, che sia studente o imprenditore, possono essere oggetto di diverse letture, ma che riassumiamo senza alcun commento. Come anticipato a condurre la danza in fatto di dichiarazioni dei redditi troviamo il rappresentante di Forza Italia Letterio Munafò che già in passato si era fregiato del titolo. Munafò, che lavora nel campo assicurativo e finanziario, supera di poco i 158mila euro di reddito complessivo.

Nel gruppo di Fi ci sono poi Pietro Cava (poco più di 44mila euro), Roberta Chiappa (36.708) e Gianluigi Grillo (36.241). L’unico rappresentante di Fratelli d’Italia, Alessandro Bonizzoni, per il 2016 ha presentato una dichiarazione con un reddito che supera di poco i 15mila euro. Ed ecco il folto gruppo della Lega nord: a condurre le danze è Daniela Laffusa che ha presentato una dichiarazione da 63.736 euro di reddito; dopo di lei Antonio Guarnieri, presidente del consiglio comunale di Legnano, con un reddito complessivo dichiarato che supera di poco i 51mila euro. Federico Colombo, sempre nel gruppo della Lega, dichiara circa 27mila euro, Pietro Bernasconi 40.489, Stefano Carvelli 33.650, Federica Farina 21.696 euro, Floriana Fantini 8.277, Luisella Rotondi 5.267, Ornella Caimi 769 euro e, infine, Mattia Rolfi, zero. A fare la parte del leone nella fila dell’opposizione è invece il capogruppo del Partito democratico, Federico Amadei, che denuncia al fisco poco più di 100mila euro nel 2016. Gli altri rappresentanti del Pd in aula sono poi Monica Berna Nasca (circa mille euro dichiarati), Sara Borgio (11mila 100 euro), Umberto Taormina (9.121 euro) e Rosaria Rotondi per la quale forse per un errore, non è pubblicata per esteso la dichiarazione.

Nella Giunta legnanese è invece Maurizio Cozzi a dichiarare il reddito più elevato. Il vicesindaco e assessore al Bilancio denuncia infatti per la sua attività di avvocato un reddito di circa 148mila euro. L’assessore alla Cultura e medico, Franco Colombo denuncia invece compensi derivati alla sua attività professionale per circa 118mila euro. È avvocato anche Maira Cacucci, assessore alla Polizia locale della Giunta di Gianbattista Fratus, che per quanto riguarda il 2016 dichiara un reddito lordo che sfiora i 39mila euro complessivi. Dalla Polizia locale all’assessore alle Politiche sociali e Politiche sanitarie, Ilaria Ceroni, che denunciava per il 2016 un reddito di 53.854 euro. Gianluca Alpoggio è l’attuale assessore alla Gestione del territorio e per il suo lavoro da dipendente presentava una dichiarazione che sfiorava un reddito complessivo di 52mila euro.  L’architetto Laura Venturini aveva nel 2016 una dichiarazione di circa 32mila euro, mentre Alan Rizzi, il milanese esportato in provincia, aveva un reddito dichiarato di 40mila 254 euro.

Proprio Alan Rizzi pare ormai pronto a fare il salto in regione Lombardia come consigliere comunale e in quel caso è possibile che sia il già citato Letterio Munafò ad occupare il suo posto in Giunta. Dimentichiamo qualcuno? Il sindaco Gianbattista Fratus, che nel 2016 denunciava un reddito di 47.341 euro. Per tutti i membri della Giunta il reddito di riferimento è quello del 2016: nel 2017 dovranno poi aggiungere le indennità di carica. Le indennità sono già state stabilite e partono dai circa 3mila 900 euro del sindaco (in questo caso il primo cittadino ha scelto di mettersi in aspettativa dal suo lavoro da dipendente), passando per i circa 2mila 900 euro del compenso del vicesindaco e per arrivare ai circa 2mila 300 euro degli assessori che siano liberi professionisti o che abbiano optato, da dipendenti, per l’aspettativa.