Legnano, il recupero delle scuderie del Castello? Uno sfregio alla storia

Si accende la polemica sul progetto di riutilizzo, un milione e mezzo di euro per la gran parte finanziato dalla Regione

Il recupero delle stalle del Castello immaginato dai progesttisti

Il recupero delle stalle del Castello immaginato dai progesttisti

Legnano (Milano), 17 marzo 2022 - “Il recupero così immaginato sarà uno sfregio al nostro Castello”: il “censore” è Franco Brumana, consigliere comunale del Movimento dei Cittadini, mentre l’oggetto del contendere è questa volta il progetto di recupero delle scuderie, o stalle che siano, del Castello Visconteo di Legnano, uno dei simboli della città rimesso poco alla volta a nuovo negli ultimi vent’anni. Il progetto definitivo preso in esame dalla giunta legnanese solo pochi giorni fa non piace proprio al consigliere di opposizione e contiene, per Brumana, “scelte inaccettabili”.

“Il nuovo edificio attirerà immediatamente l’attenzione di chi visiterà il castello perché il suo aspetto sarà totalmente contrastante rispetto al contesto e perché si affaccerà sul cortile e fronteggerà l’entrata – spiega Brumana -. Il nuovo edificio sarà del tutto diverso da quello originario, composto dalle stalle al piano terra e da un soprastante fienile aperto verso il cortile… Risulterà accentuato l’effetto di patchwork del Castello, purtroppo già riscontrabile a seguito di una precedente ristrutturazione, mascherata come restauro. L’intero complesso perderà una parte rilevante del suo valore storico ed estetico”.

C’è da dire che in passato già un’altra parte del Castello era stata recuperata “mischiando” la parte storica con un intervento in linea con il contemporaneo, tanto che era stato ricavato anche un soffitto in vetro che oggi sovrasta il trittico della battaglia dipinto da Gaetano Previati: un modo per accentuare, piuttosto che puntare a nascondere ricostruendo, la diversa collocazione temporale degli interventi. La scelta era piaciuta ad alcuni, era risultata invisa ad altri così come capiterà in questa occasione.

Sempre secondo Brumana “la relazione tecnica e illustrativa del progettista manca inoltre di un doveroso studio preliminare del restauro con informazioni approfondite dell’edificio e del complesso del castello e del loro significato storico, identitario e culturale”. Anche l’investimento previsto dal Comune (1,5 milioni di euro, per la gran parte, un milione, finanziato dalla Regione), non sarebbe, a suo modo di vedere, giustificato: “Con opere più modeste e rispettose, i costi sarebbero stati notevolmente inferiori – conclude infatti il consigliere -. Non avrebbe alcun pregio l’osservazione che il costo reale sarebbe molto inferiore in quanto si confida in un finanziamento di un milione di euro conseguibile nell’ambito del Pnrr, perché se la spesa fosse inferiore sarebbe possibile utilizzare la parte rimanente di questo finanziamento per realizzare anche altre opere pubbliche nella stessa isola del Castello”. E l’area verde alle spalle dell’edificio denominata “Isola del Castello”, questa sì, è un pallino dello stesso Brumana.