Legnano, recupero della Manifattura: "Sfida per tutta la città"

Acquisita l’area da parte di Officine Mak, l’assessore Lorena Fedeli traccia la via e indica questa operazione come cardine di un cambiamento

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di Paolo Girotti

"Siamo ottimisti perché consapevoli che la Manifattura rappresenta per Legnano una grandissima occasione: dopo di che è chiaro che ci sarà da lavorare per trovare un accordo che soddisfi tutti, ma credo che anche i nuovi proprietari siano consapevoli che si tratta di una sfida importante". Così Lorena Fedeli, assessore legnanese alla Città futura, che, a pochi giorni dall’acquisizione dell’area della ex Manifattura da parte di Officine Mak, fa il punto sulle prospettive per questi 41mila metri quadrati collocati in pieno centro. Una delle aree dimesse più pregiate che ancora punteggiano il territorio e che, attraverso il recupero, è destinata a cambiare il volto della città.

La vendita era ormai nell’aria perché troppo tempo era passato e il prezzo era diventato ormai da svendita: avevate misurato l’interesse crescente?

"Sì e anche l’Amministrazione era confidente sulla possibile vendita nell’ultima asta – spiega Fedeli. Da quando l’asta è stata convocata abbiamo avuto contatti con quattro, cinque operatori che sono venuti in Comune per avere informazioni sulla ex manifattura e su quanto previsto nella documentazione tecnica. Aver avuto trasparenza sui vincoli della Soprintendenza ha poi certamente accelerato il percorso".

Cosa pensa degli aggiudicatari, le Officine Mak?

"Anche Officine Mak ha avuto modo di prendere in esame la situazione della ex Manifattura e sono dunque a conoscenza dei desiderata dell’amministrazione: credo che anche per l’operatore il recupero della ex Manifattura potrà trasformarsi in una sfida qualificante. L’equilibrio tra il vantaggio dell’operatore, che certo deve ricavare un profitto dall’operazione, e quello dell’ente pubblico è l’ovvio punto di arrivo al quale si deve puntare".

Avete indicato due obiettivi: l’insediamento in questi spazi del polo bibliotecario principale e la realizzazione di un mercato coperto. Restano tali?

"Sì, la nostra idea non è cambiata, anche se la ex Manifattura va interpretata in una visione ancora più ampia, come un grande tassello, del lavoro di rigenerazione urbana. Il recupero dell’ex manifattura deve essere l’occasione di mettere in relazione il centro della città, la vicina piazza San Magno, con il Borgo di Sant’Ambrogio, aprendo nuovi spazi alla città, riappropriandoci della piazza che fronteggia l’ingresso principale dell’opificio, aprendo l’area ai cittadini che ancora la possono solo immaginare dietro le mura di recinzione. Per questo la parola chiave sarà certamente rigenerazione, ma anche riconnessione".

Il prossimo passaggio?

"Ora credo sia in corso la conclusione della procedura per l’acquisizione. Crediamo che a settembre avremo un incontro con la nuova proprietà. Abbiamo lavorato perché i vincoli della Soprintendenza venissero finalmente resi noti, ora siamo contenti di avere finalmente un interlocutore con cui confrontarci per riprogettare questa parte di Legnano".