Un anno fa la rapina choc in birreria a Canegrate, la banda a spasso per l'Europa

Oggi si sarebbe divisi e vivrebbero in nazioni diverse

Rapina con accoltellamento al Beer Banti

Rapina con accoltellamento al Beer Banti

Canegrate, 2 gennaio 2017 - È passato un anno esatto dalla sanguinosa rapina avvenuta al Beerbanti, la birreria bavarese di Canegrate, teatro del ferimento di Giuseppe Cozzi, uno dei tre soci del locale, ridotto in fin di vita da un fendente di un rapinatore dell’Est. I tre, tutti moldavi, fra cui un ex dipendente della stessa birreria che sarebbe stato il basista della banda, sono ancora a piede libero. I loro volti, le loro storie, la loro identità sono ormai note da tempo, ma tutti e tre hanno fatto sparire le proprie tracce dall’Italia, preferendo scappare in diverse nazioni d’Europa dove proseguono la propria vita come nulla fosse.

A Canegrate rimane il ricordo spaventoso di una rapina andata in scena alle prime luci dell’alba del primo gennaio 2016 forse per vendicarsi di qualche sgarbo, forse solo per rubare l’incasso del veglione di Capodanno. Si erano così presentati alle prime luci dell’alba, completamente strafatti di cocaina. Giuseppe Cozzi era solo quel mattino e stava chiudendo il locale dopo i bagordi di San Silvestro. I moldavi si erano presentati all’ingresso. Uno di loro lo ha subito colpito con un fendente poi gli altri lo hanno trascinato per il locale. Un vero e proprio tentato omicidio che ha nomi e cognomi degli autori che oggi si sarebbero divisi, andando a vivere in tre nazioni differenti. Rimane quindi la rabbia dei soci del Beerbanti e soprattutto la grande frustrazione nel sapere chi sono gli autori di un delitto così efferato e vederli liberi di girare in Europa, senza problemi. Giuseppe al momento non vuole parlare con i giornalisti e rimane in stretto contatto con le forze dell’ordine, che sente regolarmente e alle quali chiede novità sull’esito delle indagini. Scoperti gli aguzzini, rimane l’amaro in bocca nel vederli tuttora liberi e lontani dai luoghi di detenzione dove dovrebbero essere rinchiusi. Oggi Cozzi è fuori pericolo ed è tornato a lavorare al bar dopo mesi di cure.