Parabiago, una mamma scrive al sindaco: "Spray antiaggressione per tutte le ragazze"

Preoccupazione dopo i recenti fatti di cronaca ma il primo cittadino replica: "Comprendo i timori ma no alla sicurezza fai da te"

Il sindaco Raffaele Cucchi (Studio Sally )

Il sindaco Raffaele Cucchi (Studio Sally )

Parabiago (Milano), 12 settembre 2017 - Dotare oppure no le ragazze di Parabiago di uno spray antiaggressione? Il dibattito in città è aperto. Se ne parla sui social ma se ne discute anche in piazza: c'e chi la ritiene un'ottima idea e chi invece esprime contrarietà e scetticismo.

Ad avanzare la proposta - alla quale vi hanno poi aderito su Facebook altri genitori - è stata una mamma che ha scritto al sindaco Raffaele Cucchi, manifestando la propria preoccupazione dopo i recenti fatti di cronaca a livello nazionale che hanno scosso quel senso di sicurezza che un po' ovunque si fa sempre più labile. Di fronte alle notizie di stupri, molestie, aggressioni ed episodi di stalking, la donna ha appunto scritto al primo cittadino, chiedendogli che possa adoperarsi affinché alle ragazze parabiaghesi che ne facciano esplicita richiesta venga distribuito gratuitamente uno spray al peperoncino da tenere sempre con sè. "Signor sindaco - scrive la donna - alla luce di quanto di terribile è successo a Rimini, la sua collega di Cascina, Susanna Ceccardi, acquisterà a spese del Comune gli spray antiaggressione per poi distribuirle alle sue giovani concittadine. Ebbene, adesso che è previsto a Parabiago l'arrivo di altri 34 richiedenti asilo su volontà della Prefettura, io e altre mamme le chiediamo di valutare seriamente l'eventualità di dotare le nostre figlie della medesima "arma" di difesa. Ciò renderebbe più sereni i sonni di noi genitori".

Immediata è stata la risposta dello stesso sindaco: "Comprendo la vostra preoccupazione ed ecco perchè la nostra amministrazione investe molto per la sicurezza: dai controlli attraverso i pattugliamenti random alle telecamere ai varchi della città, dal Controllo del Vicinato alle azioni contro l'accattonaggio, dal no detto al Prefetto per l'accoglienza dei richiedenti asilo ai corsi gratuiti di autodifesa rivolti alle donne, fino all'ultimo bando per i privati mirato all'installazione di telecamere da mettere in rete con il sistema della polizia locale. Per quanto riguarda però la richiesta di dotare le ragazze di uno spray al peperoncino, non sono d'accordo. Significherebbe infatti propendere per una sorta di 'sicurezza fai da te'. Inoltre, la dotazione di strumenti per l'autodifesa alimenterebbe la paura, quindi la violenza. Crediamo, invece, che la sicurezza si ottiene davvero se ogni cittadino si attiva, con il supporto del Comune, controllando il territorio e segnalando situazioni di pericolo alle forze dell'ordine come stiamo facendo con il Controllo del Vicinato: un lavoro quotidiano di cooperazione con la città che spesso ha portato a individuare furbetti e criminali”