Piscina di viale Gorizia, un futuro inchiodato ai bilanci in rosso

All’origine i problemi della società di gestione, Amga sport, che per otto anni di fila era riuscita a inanellare passivi

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Per un impianto che finalmente riapre i battenti ai meeting e al pubblico, ce n’è un altro che nei prossimi mesi rischia di sprofondare nell’oblio dopo un declino che, negli ultimi anni, ha visto sovrapporsi alla mancanza di manutenzione, ai limiti strutturali e all’età avanzata, anche un serie di episodi sfortunati. Si tratta dell’impianto natatorio "Villa" di viale Gorizia e lo si è sentito dire in occasione della commissione consigliare dedicata di qualche giorno fa: c’è tempo sino alla fine della primavera per prendere una decisione sul futuro dell’impianto, perché le società sportive che hanno ancora la Villa come riferimento non potranno andare oltre con le loro scelte.

Ma cosa potrà decidere l’amministrazione comunale per risolvere i dubbi di queste stesse società sportive? È sufficiente fare la cronistoria recente dei problemi che hanno condotto sino alla situazione di oggi per comprendere che le vie d’uscita non sono così numerose. All’origine - o è meglio dire a braccetto con i problemi dell’impianto natatorio - ci sono i problemi della società di gestione, quell’Amga sport che per ben otto anni di fila era riuscita ad inanellare bilanci in rosso. Per provare a porre rimedio, il primo intervento dopo tanti anni aveva riguardato la vasca scoperta da 50 metri e gli impianti di servizio. Eliminata la "buca" da cinque metri di profondità e dopo aver proceduto con il rinnovo dell’impianto, si pensava di aver risolto i problemi economici di riscaldamento degli enormi volumi d’acqua. In realtà, mentre si lavorava da una parte, l’altra crollava poco alla volta. Infatti a fine 2019 erano stati proprio gli evidenti problemi strutturali (l’esplosione delle vetrate era stato il primo segnale) a consigliare la chiusura della vasca coperta più "datata", da quel momento scomparsa dai radar. Con una vasca da 25 metri e la vasca scoperta da 50 per l’estate, la società di gestione aveva provato a riprogrammare, proprio mentre il primo bilancio in positivo portava a sperare. Imprevedibile, ecco dunque arrivare la pandemia con le aperture e le chiusure repentine, mentre anche il progetto di ristrutturazione complessiva da 3,5 milioni di euro veniva accantonato dall’amministrazione. Per "stare in piedi" si era dunque deciso di coprire per la stagione estiva la vasca da 50 metri, permettendo un utilizzo anche nella stagione invernale. Questo fino al 14 febbraio di quest’anno perché, è il caso di dirlo, piove sempre sul bagnato: l’impennata dei costi dell’energia, infatti, ha costretto alla chiusura della vasca da 50 metri che, da sola, avrebbe portato a una gestione in profondo rosso, impossibile da reggere. Ed eccoci ad oggi: al momento funziona la vasca da 25 metri, difficile che basti a reggere l’urto di tutte le società sportive. Il Comune aveva già messo 200mila euro per attenuare il colpo prima dell’aumento dei costi dell’energia. All’orizzonte non c’è un nuovo impianto e la scelta va fatta entro giugno. L’unica strada, in sintesi, sembra quella di mettere altro denaro per limitare il passivo, oppure rinunciare.P.G.