Legnano, piano urbano del traffico: ora si punta sulla "mobilità dolce"

Cambia il documento a otto anni dal suo varo. Più spazio a bici e pedoni e zone con il limite dei 30 chilometri orari

Una pista ciclabile di Legnano

Una pista ciclabile di Legnano

Legnano (Milano) - Il piano generale del traffico di Legnano ha solo otto anni di vita ma per l’importante documento, chiamato ad avere effetti immediati sul modo di vivere la città, è già arrivato il momento di una profonda revisione: come mai successo prima, infatti, le priorità sono cambiate con una tale rapidità da imporre un ripensamento completo e un rinnovamento radicale. Sembra partire da questa considerazione l’iter, certamente lungo, iniziato in queste settimane e che dovrà portare all’aggiornamento del documento: un percorso destinato ad andare di pari passo con la variante al piano regolatore generale.

I cambiamenti intercorsi negli ultimi anni hanno reso indispensabile il rinnovamento complessivo del piano: l’attenzione alle problematiche ambientali e alla necessità di "vivere" in modo differente e più sostenibile la città così come la tensione verso un sistema di mobilità dolce hanno contribuito ad accelerare anche la visione di chi è chiamato a "disegnare" la città, il reticolo del sistema di comunicazione e la sua viabilità. Il Comune di Legnano, come già accaduto in passato, per il lavoro di rinnovamento del Pgtu (che comprende anche il Piano Particolareggiato della Sosta e del Piano Particolareggiato Mobilità Attiva) si avvarrà del contributo dei tecnici del Centro Studi Pim di Milano.

Gli obiettivi principali da raggiungere sono chiariti dal Comune proprio nel rapporto con Pim: incentivare la sicurezza e la mobilità attiva (pedoni e cicli), provvedere alla risoluzione di problematiche connesse alla viabilità e al traffico veicolare disincentivando i flussi di traffico parassitari di attraversamento all’interno dei nuclei abitati, risolvere specifici nodi critici dal punto di vista della circolazione e individuare le soluzioni finalizzate a migliorare la mobilità (veicolare e non) dei propri cittadini su tutto il territorio comunale. In conclusione, si punterà alla definizione e attuazione di una "città 30", dove 30 è il limite di velocità per gli automezzi in numerose zone.