Stop alle aree naturali nel Parco Agricolo Sud Milano

La richiesta l'aveva avanzata il sindaco metropolitano Sala, i Comuni del territorio si sono subito opposti

Il Parco Agricolo è una risorsa per l'hinterland milanese

Il Parco Agricolo è una risorsa per l'hinterland milanese

Cisliano (Milano), 20 aprile 2019 - Stop alle zone a parco naturale all’interno del Parco Agricolo Sud Milano. La comunicazione al consiglio direttivo è stata inviata dalla presidente Michela Palestra, che di fatto ha congelato la delibera di approvazione della proposta. Il progetto, avversato da comuni, associazioni agricole e associazioni venatorie, prevedeva di trasformare circa 10mila ettari di parco, grossomodo il 20%, in un’area protetta distribuita a macchia di leopardo sul territorio del Pasm.

Il tentativo di creare sei micro aree protette coinvolgeva, tra gli altri, i comuni di Albairate, Bareggio, Corbetta, Cusago, Gaggiano, Sedriano, Trezzano sul Naviglio, Vittuone e Zibido San Giacomo. Insieme ad altri diciassette comuni. L’iter si è trascinato avanti con fatica negli ultimi anni ma le pressioni esercitate da amministrazioni comunali e associazioni di categoria, alla fine hanno fermato il progetto. Almeno per il momento. Nel Mirino dei comuni, non solo il presunto poco coinvolgimento nella stesura del piano, ma anche gli aspetti tecnici, come le limitazioni che verrebbero imposte sui vari piani di governo del territorio. I paletti creati dalle zone a parco naturale, infatti, sottoporrebbero alcune aree di un parco a vocazione agricola a pesanti vincoli proprio dal punto di vista agricolo. Ha manifestato il proprio disappunto per la decisione l’Associazione per il Parco Sud Milano Onlus, che ha parlato di «lavoro buttato alle ortiche».