Parchi e marciapiedi sono in cima alla lista

La priorità dei lavori pubblici è stata spostata dalle opere faraoniche agli interventi distribuiti in tutta la città

Prima di tutto strade e marciapiedi, da risistemare per dare un aspetto migliore alla città: poi le piccole opere pubbliche che, già programmate dagli uffici in attesa di uno spazio per essere realizzate, grazie ai fondi oggi reperiti possono essere “messe in pista“ entro la fine dell’anno in corso. È partendo da questo presupposto che in Consiglio comunale il sindaco Lorenzo Radice ha spiegato come è stato allocato il denaro reso disponibile in occasione dei riequilibri di bilancio approdati in aula, in questo caso la parte di denaro destinata alle opere in città. "Grazie a una stretta collaborazione con le opere pubbliche abbiamo scelto, tra tanti progetti programmati, i primari – ha detto Radice –. Abbiamo voluto orientarci tra le opportunità reali, quelle che ci permettono di usare quasi subito la liquidità. Gli investimenti supplementari in opere pubbliche sono pari a circa 2,5 milioni di euro e rispondono a questa logica: 70% della quota è stata utilizzata per mettere insieme i tasselli dell’idea della rete verde che tanto spazio ha trovato nella nostra campagna elettorale e della mobilitò protetta, così da poterci muoverci in maniera più sicura in città. Il 30% della quota, poi, viene investito sulla messa in sicurezza di vari pezzi della città. Tutto questo tenendo fede al principio di equilibrare gli investimenti tutte le zone".

La scelta di lavorare mettendo da parte “le opere faraoniche“, ha fatto sì che l’attenzione ricadesse su strade e marciapiedi (un milione di euro investiti e va ricordato che solo nel 2018 sempre strade e marciapiedi furono al centro di un intervento per 2.3 milioni ), parchi inclusivi (200mila euro), lavori nell’area della Ztl e ciclabilità (circa 500mila euro) e poi interventi sul verde cittadino, sport, scuole (spogliatoi di scuole e palestre), patrimonio e anche un piccolo intervento previsto al Castello. "Anche nella distribuzione territoriale – ha detto poi Radice per spiegare il concetto di equilibrio degli interventi – abbiamo seguito il criterio “un terzo di interventi in area centrale e due terzi per le zone periferiche“ perché crediamo che sia corretto bilanciare gli investimenti in ogni zona della città". P.G.