Dolore, silenzio e lacrime fra gli amici di Abdul / FOTO

Ieri sera una cerimonia laica in piazza a San Giorgio su Legnano per ricordarlo. Prosegue intanto l'inchiesta della Procura di Busto Arsizio, mentre sui social si scatenano polemiche e reazioni

La veglia funebre giovedì sera

La veglia funebre giovedì sera

SAN GIORGIO SU LEGNANO, 23 novembre 2018 - Fiori, volti silenziosi, proseguono senza sosta le visite di adolescenti alla stazione di Parabiago, dove tre giorni fa il 15enne, italiano di origine marocchina, ha perso la vita travolto da un treno in transito, presumibilmente per una sciocca e assurda sfida con un amichetto. Tutti i giovani presenti alla tragedia, chi avrebbe dato il via al gioco finito in tragedia e altri due minorenni, sono già stati sentiti dagli inquirenti. I familiari del ragazzo, a quanto emerso, non si darebbero pace per quanto accaduto e non comprendono cosa possa aver spinto il loro ragazzo, uno studente del primo anno dell’istituto professionale Antonio Bernocchi, ad accettare una sfida del genere. Nella sua scuola, compagni e insegnanti hanno appreso della sua morte poche ore dopo, tra le notizie trapelate sui media e un tam tam di telefonate, sono ora seguiti da uno psicologo per affrontare il lutto. La sua famiglia, travolta dal dolore dopo essere arrivata in stazione quando il 15enne era ancora sui binari, avrà tutto il supporto di San Giorgio su Legnano, dove risiede da danni.

Tutti lavoratori, due figli maggiorenni, i genitori del 15enne sono anche stati ricevuti dal Sindaco. Seppur non vi sia una spiegazione che possa lenire un dolore così grande, il lavoro degli investigatori sarà quello di assicurarsi che tutto ciò che poteva essere fatto per evitare la tragedia sia stato messo in atto. Testimoni hanno confermato il disperato tentativo del conducente di arrestare la corsa del diretto Milano-Domodossola, in transito da Parabiago, purtroppo vano. Il macchinista ha affermato di aver visto il ragazzino camminare in direzione della locomotiva, mentre altre testimonianze dicono che stesse camminando in direzione opposta.

Sui social, tra messaggi di cordoglio per la famiglia, giudizi pungenti e a tratti spietati, i tanti appelli di genitori e giovani affinché tragedie come queste, iniziate «per gioco», non si ripetano più. Tra questi, il ricordo straziante e pieno di rabbia di un amico: «Mi dispiace, eri il migliore ragazzo di San Giorgio, lo conoscevo da quando aveva 6 anni», scrive, «un messaggio a tutti quelli che hanno scritto commenti di m...per lui, la è lunga anche per vuoi, arriverà un giorno anche per voi per provare lo stesso dolore che hanno sentito i suoi genitori».