Parabiago (Milano), 15 marzo 2019 - Con il nastro adesivo coprivano lo spioncino della porta, con chiave inglese e cacciavite forzavano la serratura. Un modus operandi semplice per entrare nelle case. L’altro giorno sono stati messi in fuga dal proprietario di un appartamento e arrestati dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Rho. In manette è finita una banda di ladri sudamericani, un 35enne colombiano con precedenti penali, un quarantenne cileno e una trentaduenne della Repubblica Dominicana. I tre malviventi da alcuni giorni erano stati notati a bordo di una Volvo vecchio modello mentre giravano per Rho, probabilmente a caccia di appartamenti da svaligiare. I carabinieri hanno deciso di organizzare un pedinamento in abiti civili, l’altra sera li hanno intercettati e seguiti fino a Parabiago.
Qui si sono fermati con l’auto davanti ad un complesso residenziale; due uomini sono scesi e entrati nel parco del condominio, la donna è rimasta in macchina a fare da palo. I carabinieri hanno atteso per capire cosa succedeva: dopo un quarto d’ora i due uomini sono usciti di corsa, saliti in macchina e scappati a folle velocità. Non potevano immaginare di avere i carabinieri alle calcagna e dopo pochissimi chilometri sono stati bloccati. Da una perquisizione dell’auto i militari hanno trovato nascosti sotto un tappettino due cacciaviti e una chiave inglese, nel baule bigotteria, profumi e altri oggetti sicuramente provente di altri furti. A quel punto i carabinieri sono tornati nel palazzo di Parabiago per capire cosa fosse successo: il proprietario di un appartamento ha raccontato che stava dormendo quando ha sentito rumori strani vicino alla porta d’ingresso, è andato a controllare e ha sorpreso i due uomini con gli arnesi da scasso che tentavano di forzare la serratura. Ha urlato e li ha messi in fuga.
Anche la porta del vicino di casa aveva evidenti segni di forzatura vicino alla toppa e un nastro nero che copriva lo spioncino. Accertati i tentati furti, i tre sono stati accompagnati in caserma e il giorno dopo processati per direttissima in Tribunale a Milano. Il giudice ha convalidato i tre arresti, per il 35enne si sono aperte le porte del carcere San Vittore mentre i due complici, essendo incensurati, sono stati rimessi in libertà con l’obbligo della firma. Ora i carabinieri indagano per capire la provenienza della refurtiva e accertare la responsabilità in altri furti.