Panalpina e Auchan: fine settimana di scioperi a Cerro Maggiore, Nerviano e Rescaldina

Dsv, la multinazionale proprietaria dell’azienda di logistica, ha previsto esuberi per 86 posti di lavoro su un totale di 155 in tutta Italia

Sciopero alla Panalpina di Cerro Maggiore

Sciopero alla Panalpina di Cerro Maggiore

Cerro Maggiore (Milano), 7 dicembre 2019 - Una giornata di sciopero per tenere alta l’attenzione e per far capire a Dsv, multinazionale danese che da aprile ha acquisito la proprietà di Panalpina per la cifra record di quattro miliardi e mezzo di euro, che il dialogo con le organizzazioni sindacali e con i rappresentanti dei lavoratori è ormai inevitabile. «Dsv sta avanzando sempre proposte inaccettabili e comunicate all’ultimo minuto, senza concedere alcuna possibilità di confronto - tuonano Nino Baudo e Sara Bazzaocchi della Rsa di Panalpina - e questa non è un atteggiamento costruttivo». Anche perché le decisioni che i vertici aziendali vorrebbero assumere avrebbero l’effetto deflagrante di spazzare praticamente via molte delle sedi dell’azienda di logistica in Italia. A cominciare proprio da quella che a Cantalupo vede impiegate ancora una novantina di persone. Una sede che, peraltro, è la più importante d’Italia per quanto riguarda Panalpina. 

Sciopero alla Panalpina di Cerro Maggiore
Sciopero alla Panalpina di Cerro Maggiore

«I più qualificati, fortunati e che hanno possibilità di trovare lavoro altrove stanno andando via. Anche perché la situazione ormai qui è allarmante» affermano alcuni lavoratori. E in effetti durante l’ultimo incontro fra le parti la proprietà di Dsv avrebbe confermato l’intenzione di dismettere gran parte dell’impianto cerrese, lasciando meno di una decina di dipendenti a Cantalupo e trasferendone un’altra cinquantina a Limito di Pioltello, il cui stabilimento diventerebbe di fatto il polo centrale delle attività. Oltre una trentina di dipendenti attuali della sede di Cantalupo perderebbero il posto di lavoro. «La proprietà ha confermato di avere in programma 86 esuberi in tutta Italia su un totale di 155 dipendenti - spiegano Baudo e Bazzocchi - e quindi la preoccupazione è alta. Anche perché un provvedimento del genere equivale di fatto a un quasi azzeramento di questa azienda di logistica». Un’azienda di logistica, Panalpina, che ha fra i propri clienti anche marchi di moda fra i più noti al mondo come Armani, Burberry, Gucci, Tally Weijl, Bulgari. «Non vogliamo gravare sui nostri clienti - proseguono i rappresentanti dei lavoratori -, ma Dsv deve mostrare qualche segnale di apertura al dialogo maggiore rispetto a quello che sta facendo». Dopo lo sciopero di ieri davanti ai cancelli della Panalpina di Cantalupo, ora si aspetta il prossimo incontro fra le parti fissato per mercoledì.

Attendono segnali importanti dalla proprietà anche i dipendenti di Auchan, colosso del commercio i cui punti vendita potrebbero essere in procinto di passare nelle mani di Conad, che oggi sciopereranno per otto ore con tanto di manifestazione davanti all’ipermercato di Nerviano. Una situazione nella quale però a regnare è soprattutto l’incertezza visto che per i circa 350 lavoratori di Auchan Rescaldina l’unico dato a oggi chiaro è il cambio di proprietà aziendale, anche se ancora non è chiaro quale realtà sarà a subentrare, mentre per i circa 180 del punto vendita di Nerviano non si vedono per ora prospettive future di riassorbimento o ricollocazione in strutture di vario genere. Soprattutto per questo motivo gli esponenti della Filcams Cgil Ticino Olona confermano la mobilitazione di oggi. Di differente avviso sono quelli della Fisascat Cisl, che attendono chiarimenti nell’incontro con i vertici di Conad previsto per i prossimi giorni e intanto hanno deciso di congelare la propria partecipazione allo sciopero. I prossimi saranno quindi giorni decisivi per il futuro di centinaia di lavoratori.