Palio di Legnano, dopo la ripresa si pensa già al 2022

Marracash, il cavallo infortunato in finale, sta bene: solo una forte contusione

Il corteo della Flora dopo la vittoria del Palio di Legnano 2021

Il corteo della Flora dopo la vittoria del Palio di Legnano 2021

Il Palio della ripresa, una definizione forse un po' abusata e quasi scontata per il Palio di Legnano 2021, vinto in pista dalla Flora ma che in senso più ampio ha rappresentato il trionfo di tutte le otto contrade. "Tutte mi hanno impressionato per la loro gran voglia di esserci - ha commentato Gianfranco Bononi, presidente della Famiglia Legnanese -. La Flora è stata fra le più calorose in maniero, ma tutte meritano un plauso enorme". Plauso che va anche alla commissione veterinaria, che dopo l'infortunio occorso a Marracash, il cavallo di Sant'Ambrogio, hanno soccorso il quattrozampe rapidamente e con grande attenzione. "La nostra commissione veterinaria ha una professionalità altissima, hanno tutti agito in modo eccezionale" ha sottolineato Bononi. Il supremo magistrato Lorenzo Radice e il gran maestro Giuseppe La Rocca hanno poi rassicurato sulle condizioni del cavallo, il quale è stato sottoposto ad accertamenti e giudicato guaribile con del riposo e con alcuni trattamenti. In sostanza, Marracash avrebbe riportato fortunatamente soltanto una forte contusione dovuta a uno stiramento dei muscoli della spalla. Un Palio di Legnano col brivido in finale, quindi, ma anche un Palio che ha permesso di riprendere a oliare la macchina organizzativa: "Se non fossimo ripartiti adesso, sarebbe stato difficile farlo nel 2022 - hanno spiegato il supremo magistrato Radice e l'assessore al Palio Guido Bragato -. E' stata una scelta lungimirante".

"Avremmo potuto scegliere di non fare nulla, di scappare come avrebbero potuto fare gli armati nella battaglia del 1176 - ha aggiunto Radice -. Non lo abbiamo fatto, anzi ci siamo esposti in prima linea. Come hanno fatto loro. Abbiamo scelto di volerci stare. Legnano ha un buon motivo per essere l'unica città oltre Roma ad essere citata nell'inno di Mameli: perché quando vuole sa darsi da fare e dimostrare di essere una grande comunità".

Dal canto suo, il gran maestro Giuseppe La Rocca ha voluto togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Insieme al mio vice Andrea Monaci, al Cavaliere del Carroccio e a tutto il personale coinvolto siamo riusciti a rimettere in moto una macchina organizzativa che era ferma. Chi l'ha abbandonata tempo fa ci ha lasciato persino una scenografia inutilizzabile al campo. Il Cavaliere del Carroccio ha compiuto davvero una grande impresa e tutti insieme abbiamo cercato di fare il possibile per la riuscita di questo Palio. Eppure c'è chi è riuscito a strumentalizzare politicamente anche questa manifestazione. Sono amareggiato ma devo dire che noi non siamo privilegiati perché assistiamo al Palio da una poltroncina, io sono privilegiato perché sono nato a Legnano, amo la mia città e mi do da fare per portare avanti la storia e la tradizione di Legnano".