Ossona, la vita di Ossama al di sopra di ogni sospetto

Il giovane radicalizzato ha trascorso nella cittadina del Magentino l'infanzia e ha frequentato la scuola dell'obbligo

Il giovane viveva in via Patrioti

Il giovane viveva in via Patrioti

Ossona (Milano), 19 aprile 2019 - Una famiglia disagiata. Un papà allo sbando e una mamma perennemente in casa. Una vita tra mille difficoltà. Ma, nonostante tutto Ossama Ghafir, il 18enne di origini marocchine arrestato a Cerano, nel Novarese, per istigazione al terrorismo internazionale, era uno che non si perdeva d’animo. Cercava di andare avanti per la sua strada ed era considerato un bravo ragazzo. Oggi ha 18 anni e fino al 2017 ha vissuto in un’abitazione di via Patrioti ad Ossona. A dire che Ossama era un bravo ragazzo sono le persone che sono entrate in contatto con lui. Padre cocainomane e alcolizzato, con tanti problemi. In diverse occasioni le autorità sono intervenute per sottoporlo a un Tso (Trattamento sanitario obbligatorio). Soffriva di allucinazioni ed era convinto che la moglie lo tradisse.  Paranoie deliranti al punto che si era messo, una volta, a tagliare il materasso della camera da letto nella convinzione che la moglie si fosse nascosta dentro. La mamma era una donna sottomessa. Sempre in casa, non parlava una parola di italiano. E lui, Ossama, nonostante le mille difficoltà della vita, non si era mai perso d’animo. Spesso le sue notti le trascorreva in bianco proprio a difendere la mamma, da tanto era preoccupato che potesse accaderle qualcosa. Dopo le scuole elementari e medie a Ossona stava continuando gli studi. Si recava spesso ai servizi sociali o alla polizia locale a chiedere consigli. «A Ossona era integrato. Aveva tanti amici e non aveva mai dato il minimo problema. Spesso era lui a fare da interprete per la mamma che non sapeva l’italiano...», racconta chi l’ha conosciuto di persona. Ma allora, cos’è successo nella vita di questo ragazzo per entrare nel circuito tremendo della radicalizzazione? Naturalmente nessuno può saperlo.  Fino al 2017 la sua esistenza ha come perimetro Ossona. Poi il trasferimento con la famiglia a Cerano. Dove, evidentemente, ha incontrato delle difficoltà. «Tolto a un ambiente nel quale si riconosceva potrebbe avere avuto dei problemi a integrarsi...». E allora ecco che inneggiare all’Isis su Facebook, cercare materiale relativo ai combattimenti in corso in Siria, studiare le tecniche del kamikaze. Una pericolosissima “valvola di sfogo”.