Legnano, l'assessore Lazzarini si è dimessa

Il passo formale, atteso dopo l'arresto giovedì mattina è arrivato questo pomeriggio al termine dell'interrogatorio di garanzia

Chiara Lazzarini

Chiara Lazzarini

Legnano (Milano), 21 maggio 2019 - Il passo formale, in un certo senso inevitabile, è arrivato questo pomeriggio. Dopo il sindaco Fratus, anche l'ormai ex assessore alle Opere Pubbliche Chiara Lazzarini ha rassegnato le dimissioni. La giunta di centrodestra ha cessato di esistere praticamente il giorno dopo gli arresti della Guardia di Finanza che hanno portato in carcere l'ex vicesindaco Maurizio Cozzi e agli arresti domiciliari Lazzarini e Fratus, con la conseguente decisione del prefetto di commissariare il Comune, ma ora si può proprio dire che "è finita". La firma sull'atto di dimissioni arriva al termine di una giornata che Chiara Lazzarini - che era già stata al centro di un'altra inchiesta della magistratura bustocca nel 2013, per i bilanci di Amga giudicati dai magistrati ritoccati ad arte, quando la donna era presidente della municipalizzata - non dimenticherà facilmente. Sofferente, fortemente e visibilmente provata, si è avvalsa della facoltà di non rispondere, questa mattina quando è comparsa davanti al gip accompagnata dal suo avvocato.

Intanto, l'inchiesta avviata con l'operazione della Guardia di Finanza "Piazza Pulita" promette nuovi sviluppi nei prossimi giorni. Sempre oggi, "persone informate sui fatti" si sono presentate in Procura a Busto per rendere spontanee dichiarazioni ai magistrati. Si tratta, a quanto emerso, di conoscenti dei tre indagati principali (nell'inchiesta coordinata dal Pm Nadia Calcaterra sono undici in totale), dalle cui dichiarazioni potrebbero aprirsi nuovi spunti investigativi. Le loro rivelazioni, insieme alle conversazioni telefoniche contenute nei brogliacci tra i tre arrestati e altri politici di livello superiore di Lega e Forza Italia, intercettati a fine marzo quando il Comune era già a rischio commissariamento, sono al vaglio dei magistrati bustocchi e potrebbero «chiudere il cerchio» su possibili nuovi e ulteriori profili di responsabilità.