Omicidio a Magnago, su Facebook i baci con l’assassino:"Cancellate quelle foto di Deborah"

La richiesta della famiglia della ragazza: "Scatti che ora fanno male" di DAVIDE GERVASI

La vittima Deborah Fuso (Studiosally)

La vittima Deborah Fuso (Studiosally)

Magnago, 23 maggio 2016 - C'è dolore, adesso, per quelle immagini del loro amore. C’è rabbia, ora, per quelle foto che li ritraggono insieme e innamorati. Se fino a pochi giorni fa, quei loro scatti condivisi sulla pagina Facebook suscitavano like, cuori e buoni sentimenti, ora è tanto lo sdegno e il tormento di amici e parenti di Deborah nel vedere quei baci e quegli abbracci tra lei e il suo carnefice. Momenti felici, immortalati e pubblicati, che ora sembrano così distanti. Foto che fanno male. Sul profilo Facebook di Deborah Fuso (Debi De-De) ci sono infatti ancora le immagini di lei in compagnia con il suo assassino.

Lei insieme ad Arturo Saraceno, il trentaduenne che il prossimo 11 agosto avrebbe dovuto sposare dopo sei anni di fidanzamento, ma che martedì scorso l’ha uccisa, al culmine di una lite, colpendola più volte con un coltello da cucina sulle scale della palazzina dove abitavano, in via Cardinal Ferrari. «È un dolore in più - dice Nicola, un cugino -. Mi fa stare male guardare quelle foto. È traumatizzante vederla al suo fianco e leggere ancora “Impegnata con Arturo Saraceno” che l’ha massacrata brutalmente e vigliaccamente mentre cercava di scappare dalla sua furia omicida. Chiederemo quindi a facebook di rimuovere quelle immagini». Non sarà facile però. Il popolare social network ha infatti rifiutato più volte simili richieste. Colpa della policy dell’azienda, che non consente modifiche sugli account resi “commemorativi” alla morte del titolare.

Ogni regola però dovrebbe ammettere l’eccezione e forse l’istanza potrebbe anche essere accolta. Ma se per cancellare quelle foto ci vorrà tempo, nel “palazzo degli orrori” si spera fin da subito di dimenticare il ricordo di quanto di straziante è successo. «Sono scene indelebili che non dimenticheremo mai - diceva ieri mattina una donna che usciva dalla palazzina dove è avvenuto l’omicidio -, ma stiano provando a tornare alla vita di sempre. Non è facile perché siamo tutti molto scossi e ancora spaventati. Non resta che attendere i funerali di Deborah e pregare che possa perdonarci di non aver potuto fare nulla per salvarla». E intanto continuano le indagine degli inquirenti: il killer è in carcere, ma è ancora da chiarire con esattezza il movente di questo terribile ed ennesimo femminicidio.