Nerviano e Rescaldina, il futuro dei lavoratori Auchan è un’incognita

Miriello, di Filcams Cgil: "Le istituzioni non hanno capito la portata di ciò che sta accadendo"

I dipendenti di Auchan Nerviano e Rescaldina durante la protesta di ieri mattina

I dipendenti di Auchan Nerviano e Rescaldina durante la protesta di ieri mattina

Nerviano, 8 dicembre 2019 -  I mass media in queste settimane rivolgono un’attenzione quotidiana ai casi dell’Ilva di Taranto (10mila dipendenti) e di Alitalia (14mila dipendenti) ma c’è una questione occupazionale aperta che interessa un maggior numero di lavoratori, gli ex dipendenti Auchan (16mila dipendenti), che, secondo Elvira Miriello della segreteria regionale della Filcams Cgil, non riceve la stessa attenzione.

«Forse perché non siamo tutti in uno stesso posto. Ma questa – ha detto parlando allo sciopero indetto dalla stessa Filcams per i centri ex Auchan di Rescaldina e Nerviano – non dev’essere una scusa per le istituzioni locali, regionali e nazionali, che ad oggi hanno dimostrato di non capire la portata di questa vertenza. Questo è un grosso problema, che non si esaurisce col passaggio a Conad. Che, ricordiamo, non è un’azienda ma un consorzio di cooperative di dettaglianti che hanno un solo scopo, guadagnare. Lo stanno sperimentando chi ha già fatto questo passaggio: i lavoratori, a Milano ad esempio, si sono già visti ridurre l’orario di lavoro. Altri sono già stati informati di essere degli esuberi». Un futuro problematico per questi lavoratori. «Molti di noi – dice una giovane madre occupata nel supermercato di Nerviano – stanno sacrificando la loro vita pur di mantenere il posto di lavoro. Ci hanno ridotto l’orario, e di conseguenza lo stipendio. Ci obbligano a lavorare il sabato e la domenica senza alcun adeguamento di stipendio. Adesso forse anche rischiamo di restare a casa. Chi pagherà le spese per i figli? Come faranno quelli che hanno mutui da pagare».

Le altre ragazze che le stanno attorno annuiscono. «Siamo tutte conciate così, nonostante anche più di 30 anni di anzianità». I delegati hanno poi ribadito che la famiglia Mulliez, la proprietaria del marchi Auchan, non può chiamarsi fuori da questo problema. «Sono scappati in quattro giorni. Invece devono partecipare a dare soluzioni dove ci dovranno essere e ci saranno dei tagli. Stanno aprendo a pochi metri da qui dei nuovi punti vendita Bricoman dove sono state fatte nuove assunzioni. Non si potevano invece ricollocare gli esuberi dei centri commerciali? Mulliez è proprietario anche dei negozi Leroy Merlin e di altre società. Ricollochiamo lì gli esuberi» ha sostenuto Fabio Toriello della Filcams Ticino Olona. Lo sciopero di ieri a Rescaldina e Nerviano, con presidio davanti a quest’ultimo centro, ha visto una grande adesione di lavoratori.

«Giustificare oggi un’assenza in vista di nuovi colloqui non risolutivi è un errore. Qui ci sono in ballo molti posti di lavoro e non solo, anche le condizioni di lavoro» ha sottolineato Miriello, chiaramente rivolgendosi alla Cisl che dapprima aveva aderito allo sciopero e poi si è defilata. Domani ci sarà un ulteriore incontro a Roma in cui si definirà l’ulteriore acquisizione di ramo d’azienda. Sotto il cappello Margherita distribuzione finiranno anche i negozi Simply, Sma e i negozi di vicinato. Al presidio era presente anche il sindaco di Nerviano Massimo Cozzi. In serata la comunicazione di Fabrizio Cecchetti, vicecapogruppo della Lega al la Camera. « Ho depositato un’interrogazione al ministro Patuanelli per sollecitare misure urgenti e concrete a tutela dei lavoratori degli ex supermercati Auchan. Il governo deve fare la propria parte e in tempo utile. Purtroppo penso che siamo già in zona Cesarini».