Magenta, i musulmani si rivolgono al prefetto: "Vogliamo uno spazio per pregare"

Il presidente dell'associazione Moschea Abu Bakar: "Nessuna risposta dal Comune"

La comunità musulmana di Magenta

La comunità musulmana di Magenta

Magenta (Milano), 1 maggio 2019 - Un appello al Prefetto affinchè venga garantito nella città di Magenta il «diritto alla preghiera». La lettera è stata mandata ieri in Prefettura da Akhter Ayub, presidente dell’associazione Moschea Abu Bakar. Chiede un incontro o comunque un intervento nei confronti del sindaco di Magenta, Chiara Calati, «per garantire un diritto costituzionale». Akhter Ayub sottolinea come oggi la comunità musulmana rappresenti il 10% della popolazione residente.

Una comunità che non ha un luogo dove poter pregare. «Nonostante le nostre costanti richieste e sollecitazioni il Comune non ha dato alcuna risposta positiva. Anzi ... è stato espressamente dichiarato che la creazione di un luogo di culto islamico non è vista come una necessità ma al più come un pericolo. Tutto ciò è per noi una fonte di grave disagio e comporta una ingiusta compressione di un nostro diritto, sancito anche dalla Costituzione». La richieste di un luogo di culto si rende ancor più impellente in questi giorni perché nella notte tra il 5 e il 6 maggio avrà inizio il Ramadan, il mese sacro per i musulmani. «In questo periodo è uso e regola religiosa incontrarci per le preghiere comuni». A fronte della mancata risposta alla richiesta che è stata rinnovata nelle scorse settimana, l’associazione Abu Bakar ha deciso di appellarsi al Prefetto.

«Riteniamo che negare in questo mese uno spazio provvisorio per la preghiera sia oltre che contro la legge anche inutilmente crudele verso centinaia di credenti musulmani, molti dei quali oggi sono cittadini italiani. Per questo le chiediamo di intervenire affinchè nell’immediato sia concesso entro l’inizio del Ramadam uno spazio per le preghiere». I musulmani avevano chiesto un incontro al sindaco Calati nei giorni scorsi. «Ci ha risposto che ha già un’agenda fitta di appuntamenti e ci potrà ricevere solo dopo il 15 maggio» dice Munib Ashfaq, portavoce dell’associazione.