Legnano, un museo dei bambini negli ex bagni pubblici

La sede nella palazzina (vincolata) d’inizio ventesimo secolo di via Pontida, lasciata libera dalla Croce Rossa. ll progetto c’è, ora si attendono i fondi

La palazzina di via Pontida a Legnano

La palazzina di via Pontida a Legnano

Legnano (Milano) - Erano i bagni pubblici con palestra annessa della città, sono oggi e ancora per qualche mese la casa della Croce Rossa, potrebbero diventare il Museo dei Bambini. È particolare la parabola, da bagno pubblico a museo, dell’edificio di via Pontida entrato nel mirino della giunta comunale che, su proposta dell’assessore alla Città bella e funzionale Marco Bianchi, ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per il recupero, la riqualificazione e "trasformazione" degli immobili in questione, due edifici in stile liberty indicati dal Piano delle Regole come di valore storico identitario e vincolati.

L’intervento approvato in giunta, per un valore complessivo di 3 milioni 670mila euro (di cui poco più di 2 milioni 200mila euro per opere e, per la parte rimanente, destinati ad allestimenti, arredi, installazioni e spese tecniche) porterà dunque alla realizzazione di un "Museo dei bambini", una struttura che, almeno in questa fase iniziale, non ha ancora una forma ben definita ma servirà a ridare importanza alle aree lungo il fiume Olona. Il progetto, per cui gli uffici comunali hanno lavorato di concerto con la Soprintendenza, è stato inserito dalla Città metropolitana nel "Piano integrato Altomilanese" che parteciperà al bando finanziato con le risorse del Pnrr: il finanziamento richiesto è di poco inferiore ai 3 milioni di euro. Legnano, nella fase iniziale di definizione degli obiettivi del finanziamento, aveva messo nel calderone numerosi, possibili interventi agli edifici disposti sull’asse del fiume Olona: alla fine è stata Città Metropolitana a fare la sua scelta, inserendo questo immobile nel piano integrato e aprendo la strada all’iter del "Museo dei bambini". L’esito del bando è atteso intorno alla metà di giugno; in caso di finanziamento l’intervento dovrà essere inserito nel Piano triennale delle Opere pubbliche e dovrà essere completato entro il 2026.

La storia della struttura, invece, affonda le sue radici all’inizio del secolo scorso: i bagni pubblici, con tanto di piscina alimentata dalle acque dell’Olona, furono infatti costruiti nel 1903, su iniziativa privata, quando la mancanza di acqua e di servizi igienici, soprattutto nelle abitazioni dei ceti meno abbienti, costituiva un reale problema. Ai bagni estivi venne poi accostata, un anno più tardi, la palestra ginnica, poi ceduta in uso alla Società Ginnastica Legnanese. L’edificio, 19 metri di lunghezza per 10 di larghezza e 8,5 d’altezza, risultò presto insufficiente a soddisfare la domanda di attività sportiva dell’epoca e negli anni a seguire venne anche utilizzata come sala da ballo. Nel 1975, infine, il complesso fu concesso in locazione alla Croce Rossa Italiana e al Corpo bandistico: entro pochi mesi la Croce rossa, che ha casa ancora in questi locali, cambierà sede lasciando campo libero al futuro utilizzo.