Magenta, incidente in moto: muore a 18 anni

Riccardo Bona si era schiantato contro un palo della luce in via Espinasse, troppo gravi i traumi provocati dallo scontro

Via Espinasse, teatro dell’incidente mortale dell’altra sera

Via Espinasse, teatro dell’incidente mortale dell’altra sera

Magenta (Milano), 21 ottobre 2020 - La città piange Riccardo Bona. Troppo grave il trauma cranico riportato dal diciottenne magentino nello schianto contro un palo della luce, mentre procedeva lungo via Espinasse a bordo della sua Kawasaki. I medici dell’ospedale Niguarda di Milano si sono dovuti arrendere e ne hanno constatato il decesso dopo l’accertamento della morte cerebrale. È arrivato con l‘eliambulanza al Niguarda poco dopo le 13 di lunedì con una serie di traumi su tutto il corpo. Ma era soprattutto il colpo alla testa a preoccupare. Quello che gli ha fatto perdere immediatamente conoscenza dopo l’urto contro il palo della luce a lato della pista ciclopedonale. Le indagini della polizia locale stanno continuando nel massimo riserbo per chiarire l’accaduto.

Riccardo Bona procedeva verso nord, verso la rotonda sulla ex Statale 11. Improvvisamente ha cozzato contro il cordolo del marciapiede rompendolo. La moto, a quel punto, è diventata incontrollabile. È schizzata dritta verso il palo della luce contro il quale il ragazzo si è schiantato ed è finita dalla parte opposta della carreggiata distante alcuni metri dal conducente. Moto che è stata posta sotto sequestro dalla polizia locale insieme ad un’auto sulla quale stanno continuando le indagini. Lo scenario vede coinvolta anche un’auto, ma non si sa ancora a quale titolo. C’è da capire quale ruolo abbia avuto, nella tragedia di ieri, il conducente di quel veicolo. Probabilmente il magentino ha fatto tutto da solo, ma la polizia locale vuole vederci chiaro e sta continuando ad ascoltare i testimoni. La tragedia dell’altro ieri ha scosso l’intera città di Magenta dove Riccardo era conosciutissimo. "L’ho visto soltanto la sera precedente, non posso credere che sia successo proprio a lui" ha affermato un amico. Uno dei tantissimi amici che aveva.

Innamorato delle moto, erano la sua grande passione. Si spostava sempre con la moto da quanto gli piaceva. Avrebbe voluto lavorare proprio in quel settore. Era un suo sogno e nel frattempo studiava. Viveva ne quartiere sud della città, in via Lombardo Radice, insieme alla famiglia. Una famiglia unita, con il papà agente della polizia locale a Magenta. Via Espinasse, dove si è consumata la tragedia, è considerata una strada pericolosa. Sono numerosi gli incidenti capitati lungo quel tratto che collega il sottopasso ferroviario alla ex strada statale 11.