Omicidio Marco Perini, "Qualcuno ha ucciso mio figlio, da vent’anni attendo la verità"

Abbiategrasso, senza nome l’assassino. La battaglia di mamma Ebe Pagliari continua

Ebe Pagliari mostra la fotografia del figlio Marco Perini, ucciso vent’anni fa

Ebe Pagliari mostra la fotografia del figlio Marco Perini, ucciso vent’anni fa

Abbiategrasso (Milano), 11 aprile 2020 - Sono trascorsi vent’anni dalla morte di Marco Perini. Quello dell’agricoltore di Abbiategrasso, nel Milanese, è un omicidio irrisolto perché la giustizia non è riuscita a fare il suo dovere e il responsabile o i responsabili sono ancora in libertà. A non avere mai perso le speranze è la mamma Ebe Pagliari che, con l’avvicinarsi della ricorrenza, ha scritto di suo pugno una lettera. "Ho voluto semplicemente ricordare mio figlio per quello che è stato – afferma la mamma – la mia ragione di vita. Da 20 anni porto avanti una battaglia tra mille difficoltà e continuerò a lottare finché le forze me lo permetteranno".

Era la primavera del 2000. Marco Perini venne colpito alle spalle con delle coltellate e un colpo alla nuca. Trascinato su un’auto e gettato nel Ticino. Venne ritrovato alcuni giorni dopo in una lanca del fiume nella vicina Besate. Da allora è passata una vita. Molte cose sono cambiate. Le due figlie dell’agricoltore, all’epoca bambine, sono diventate delle donne. Anche i luoghi sono cambiati rispetto ad un tempo, ma l’atmosfera di mistero sembra la stessa. Immutata in tutti questi anni come la natura che circonda gli antichi rustici. Marco viveva con la moglie Roberta Olivotto alla cascina Meraviglia, oggi abitata da altre persone. Una casa elegante, al confine con Ozzero. Il delitto venne commesso tra quelle strade sterrate in mezzo al nulla.

"Le possibilità di arrivare a una conclusione e a scoprire gli assassini c’erano tutte – è convinta Ebe Pagliari – ma sono stati commessi errori incredibili. Hanno perfino sbagliato a scrivere il nome di mio figlio nel referto autoptico. Hanno dato la colpa ai nomadi o al crimine organizzato. Nulla di più falso perché io, che ho ricostruito tutto, ne sono sempre stata convinta. I responsabili sono in mezzo a noi". Ed è proprio questo che non fa perdere e speranze ad Ebe Pagliari. I responsabili del delitto potrebbero non avere mai lasciato il territorio. Conclude la mamma: "Dalla Procura mi dicono che tutto può essere riaperto, da un momento all’altro. Non ho perso le speranze e non le perderò mai. Voglio la verità su mio figlio, la verità vera".