Da Nerviano a Giove: Leonardo stabilisce un nuovo record

I pannelli solari della missione Juice sono stati realizzati dai tecnici degli stabilimenti di Leonardo

I pannelli solari di Leonardo per la missione Juice su Giove

I pannelli solari di Leonardo per la missione Juice su Giove

Nerviano (Milano), 10 ottobre 2020 - Da Nerviano fino a Giove. Polverizzando ogni record. Leonardo, società leader mondiale nel settore della produzione di alcune strumentazioni per lo spazio, ha un nuovo primato: ha realizzato i pannelli solari più grandi mai prodotti per una missione interplanetaria. E la missione in questione durerà diversi anni - la sonda ne impiegherà circa otto per raggiungere Giove e da lì inizierà a esplorare il suolo del pianeta e le sue tre lune ghiacciate - proprio grazie ai pannelli che gli daranno tutta l'energia di cui ha bisogno la sonda Juice. Un'energia data da dieci pannelli della grandezza totale di circa 85 metri quadrati

Paolo Fidanzati di Leonardo
Paolo Fidanzati di Leonardo

"Un'energia che, in condizioni di vicinanza maggiore al Sole, potrebbe servire dieci appartamenti di piccole dimensioni - spiega Paolo Fidanzati, responsabile dell'attività Pannelli solari di Leonardo -. Juice, che necessita della stessa energa che utilizzerebbe un piccolo elettrodomestico, si troverà ad affrontare una scarsità quasi totale di luce e una temperatura così rigida (oltre 230 gradi sotto lo zero, ndr) e quindi questi pannelli solari dovranno essere il più possibile performanti e longevi. Anche perché serviranno ad alimentare anche gli strumenti che saranno presenti sulla sonda".

Per lo sviluppo dei pannelli fotovoltaici di Leonardo sono stati necessari ben quattro anni. "E' stato un percorso lungo, durante il quale le difficoltà non sono mancate soprattutto per quanto riguarda la ricerca su materiali e soluzioni tecniche - aggiunge Fidanzati -. Le condizioni su Giove saranno senza precedenti e proprio questa è stata la sfida maggiore in questo progetto". Una sfida che sarà vinta soltanto quando la missione entrerà nel vivo, ovvero dopo il lancio che si terrà nel 2022. "Il momento del lancio è quello durante il quale tutti noi tratteniamo il fiato - racconta Fidanzati -. Insieme a quello in cui si accendono tutti i sistemi, e quindi si inizia a vederne il funzionamento, è quello più emozionante per noi".

Oltre a Juice ed ExoMars - quest'ultima missione ha visto i tecnici di Nerviano protagonisti anche nella realizzazione della trivella che si occuperà di prelevare campioni del suolo marziano e analizzarli -, Leonardo è protagonista assoluta anche in Artemis, il programma che vede collaborare Nasa ed Esa e che ha l'obiettivo di verificare e mettere a punto il sistema integrato di trasporto tra la Terra e la Luna. Il programma prevede già due missioni, una per il 2021 e l'altra che partirà nel 2023. Gli astronauti viaggeranno a bordo della navetta Orion, che potrà contare sull'energia fornita dai pannelli nervianesi.