Mirko Rosa, da imperatore dell'oro alla reclusione

L'ormai ex imprenditore e parte del suo staff sono protagonisti di una parabola discendente culminata con le ultime condanne pronunciate dal tribunale di Busto Arsizio

Mirko Rosa (StudioSally)

Mirko Rosa (StudioSally)

Rescaldina (Milano), 18 marzo 2016 - Una parabola discendente culminata con l'ultima condanna, emessa ieri giovedì 17 marzo dal tribunale di Busto Arsizio (leggi l'articolo). Quella dell'ormai ex re dei compro oro Mirko Rosa è l'esempio pratico del mito di Icaro, figura che si dice cercò di volare talmente in alto per avvicinarsi al sole da precipitare. Limousine, donne, soldi, ma anche una vita fatta di eccessi (leggi l'articolo) e anche di qualche atto violento (leggi l'articolo).

Mirko Rosa e il suo staff nel corso degli anni non hanno di certo fatto mistero del loro denaro. Emblematica in questo senso è stata la decisione di mettere una taglia sul killer di Maria Angela Granomelli, gioielliera di Saronno uccisa (leggi l'articolo). Eccessi suoi, ma anche del suo staff. Come ad esempio la decisione di di girare per Legnano con una limousine recante una bestemmia evidente su una portiera (leggi l'articolo). Il suo impero sembra per il momento essere tramontato.