"Non passare più di qui". E gli puntano in faccia il fucile

L'uomo era in auto tra Abbiategrasso e Morimondo quando è stato fermato da tre cacciatori minacciosi

Cacciatore in una foto Reuters

Cacciatore in una foto Reuters

Abbiategrasso (Milano), 13 ottobre 2015 - «Se ti vediamo ancora da queste parti ti spariamo». Brutta avventura per S.A., un professionista residente in una delle cascine di Caselle di Morimondo, nella campagna di Abbiategrasso. Sono circa le 19.30 e l’uomo sta percorrendo in auto una delle strade comunali sterrate che collegano la strada provinciale alle cascine. Ma a poca distanza da casa, dove lo aspettano la moglie e le due figlie, l’uomo viene bloccato da tre cacciatori.

«Il primo, in sella a uno scooter, si è avvicinato con fare minaccioso alla mia auto e mi ha bloccato - racconta l’uomo, ancora scosso per l’accaduto -. Era irritato dal fatto che mi trovassi in quel luogo e a quell’ora. Poi, col volto contratto dalla collera, mi ha sbattuto in faccia una domanda assurda che non meritava risposta: “Ma lo sa che a quest’ora c’è la caccia notturna?’’ Una cosa assurda, inventata di sana pianta. Tutti sanno che di sera e nelle ore notturne la caccia è severamente vietata». Comunque S.A. decide di non replicare. «Volevo evitare a tutti i costi che scoppiasse una lite, anche perché l’uomo che mi trovavo davanti portava con sé un fucile da caccia - racconta S.A. -. Così ho alzato il finestrino dell’auto e me ne sono stato zitto. Ma nel frattempo vengo raggiunto dagli altri due cacciatori che si trovavano in compagnia del primo. E questa volta la situazione si fa più tesa». Fucile spianato e volto minaccioso, i due si avvicinano a piedi al finestrino dell’auto e iniziano a sbraitare.

«All’inizio si ripete la stessa situazione - continua S.A. -. I due cacciatori, minacciandomi, mi intimano di non percorrere più quella strada di sera perché è terreno di caccia notturna. Io non rispondo, sempre per evitare il peggio. Ma quelli insistono fino a ricorrere alle minacce più pesanti: “Se ti vediamo ancora da queste parti ti spariamo’’, gridano brandendo il fucile da caccia». Ormai basta un niente per far succedere l’irreparabile. Ma S.A. mantiene il sangue freddo e lentamente riesce ad allontanarsi con la sua auto, sotto lo sguardo minaccioso dei tre cacciatori. Qualche minuto dopo è finalmente a casa. Sulla vicenda ora indagano i carabinieri di Abbiategrasso, che cercheranno di dare un volto e un nome ai tre cacciatori. Viene considerata anche l’ipotesi che non si tratti di veri cacciatori, ma di bracconieri.

di Michele Azzimonti