
Ieri mattina gli operai metalmeccanici si sono schierati con decisione e senza esitazioni davanti alla storica azienda Leonardo di Nerviano,...
Ieri mattina gli operai metalmeccanici si sono schierati con decisione e senza esitazioni davanti alla storica azienda Leonardo di Nerviano, scelta come luogo simbolico per una nuova manifestazione a sostegno del rinnovo del contratto nazionale Federmeccanica-Assistal. Oltre 150 lavoratori hanno incrociato le braccia insieme alle sigle sindacali Fiom, Fim e Uilm, protagoniste di un presidio che per quattro ore ha reso chiaro il messaggio: "non un passo indietro" sui diritti e sul salario. L’adesione è stata massiccia e determinata, tanto da causare rallentamenti al traffico sul Sempione sino alle 11. Gli operai chiedono un contratto che tenga conto delle loro condizioni reali, non di algoritmi economici e ragionamenti astratti. La proposta è netta: un aumento medio a regime di 280 euro lordi per il livello C3 nel triennio luglio 2024 - giugno 2027. Ma il fronte datoriale – denunciano i sindacati – si rifiuta di discutere. Non solo sui numeri. L’arroccamento è totale: nessun confronto su tutele per i lavoratori in appalto, nessun passo avanti sulla lotta alla precarietà, nessuna apertura sugli strumenti per affrontare la transizione, come la riduzione dell’orario di lavoro.
"Le lavoratrici e i lavoratori vogliono il contratto – ribadiscono con forza Fiom, Fim e Uilm – non una discussione infinita sulle proposte degli imprenditori, ma una risposta chiara alle richieste votate dalla base. E se sarà necessario, non si fermeranno". Le sigle hanno già annunciato il blocco di straordinari e flessibilità, mentre le Rsu stanno programmando nuove azioni di protesta. Non una fiammata isolata, ma un fronte compatto e organizzato, determinato a tenere alta la pressione fino a che non arriveranno risposte concrete. Il contratto nazionale dei metalmeccanici, scaduto il 30 giugno 2024, riguarda un milione e mezzo di lavoratori in tutta Italia. Ch.S.