L'allarme degli ambulanti di Legnano: "Questo mercato sta morendo"

Gli ambulanti sul piede di guerra: "Imposte e abusivi ci soffocano, bisogna intervenire"

Mercato di Legnano

Mercato di Legnano

Legnano (Milano), 15 aprile 2018 - L’asfalto accidentato, la segnaletica che delimita i posti assegnati alle bancarelle sbiadita, i fili elettrici che escono dalle centraline che fanno venire in mente gli allacci abusivi in certe case popolari, i bagni in perenne sistemazione. Il mercato di Legnano «sta morendo» e i segni della malattia sono lì in tutta la loro evidenza. A sottolinearlo in coro sono gli stessi ambulanti, ormai sul piede di guerra. «Oggi, complice il sole, vede un discreto numero di gente ma non si faccia ingannare – è l’avvertenza di un commerciante –: la verità è che qui si fanno sempre meno affari, siamo ormai arrivati alla sopravvivenza e lo scontento è generalizzato». Benvenuti al mercato. A far da detonatore a uno scontento che cova da anni sotto la cenere è stata la consegna questa settimana (ieri e martedì) del «plateatico», ovvero dell’imposta che, comprensiva di tassa rifiuti e occupazione del suolo», i «tribulanti» – come ormai si definiscono con una punta d’ironia i proprietari delle bancarelle – devono pagare al Comune.

Mercato di Legnano
Mercato di Legnano

«Guardi qui quanto mi tocca pagare – dice un arrabbiatissimo Pasquale Messina –. La cifra che chiedono a Legnano è pari a quella di tutti gli altri nove Comuni in provincia di Varese e Verbania dove vado a vendere i miei fiori». Sembra un’esagerazione ma è così: il mercato di Legnano è il più oneroso di quelli dell’Alto Milanese e Basso Varesotto. Lo confermano unanimi tutti gli ambulanti «regolari». «Per due posti di ortofrutta che occupo dovrò pagare complessivamente 8mila euro – dice esasperata la titolare mentre serve i (non molti per la verità) clienti. Quando a Marnate ne pago 500 e a Cislago 600». Il confronto con le altre città è impietoso. Legnano si fa bagnare il naso da Magenta, dove si pagano 400 euro e da Rho (800). Non solo. Sul fronte del plateatico, addirittura le cose vanno meglio a Busto Arsizio si pagano in media 2.800 euro l’anno contro i 4.500 (è sempre il valore medio) di Legnano. Ed è questo alla fine il paragone più stridente, che tutti fanno. Ed è questa la città dove tutti vorrebbero andare. «Busto è una città più grande, più popolosa e ha un mercato più organizzato e frequentato, e per giunta ci tassa di meno!».

C’è chi il proposito l’ha già messo in pratica. Al punto che ci sono sempre più posti liberi non assegnati a Legnano. «Ce ne saranno fra i 35 e i 40 vuoti il martedì e almeno 25 il sabato», è la stima approssimativa ma vera. C’è poi la piaga degli abusivi, di chi invade spazi che non gli sono stati assegnati, delle bancarelle che propongono abiti usati e che fanno infuriare chi, come Luca Mazzola ambulante da trent’anni, commercia vestiti: «Basti dire che al mercato di Parabiago hanno vietato la vendita dell’usato». Insomma, la sensazione provata da tutti è che il Comune non abbia nessun interesse per il mercato cittadino. «Che lo voglia far morire». «Andremo tutti a fare la spesa nei centri commerciali», è la constatazione sarcastica. Ma oltre al sarcasmo c’è rabbia. Ieri e martedì la consegna delle cartelle del plateatico è stata accolta a male parole, e c’è chi si è rifiutato di ritirarle. Domani verrà formalizzata la richiesta di un incontro in municipio per chiedere una limatura del plateatico. Sarà concessa? In pochi ci credono.