Magenta, medico morto nel bagno dell'ospedale: i colleghi divisi fra lacrime e choc

Increduli i medici del Fornaroli: "Era sempre gentile e cordiale". La tragedia dopo aver lavorato a un parto, sembrava tutto normale

Un reparto dell'ospedale Fornaroli di Magenta

Un reparto dell'ospedale Fornaroli di Magenta

Magenta, 24 novembre 2016 - Lo sgomento è tanto. Nessuno dei medici e infermieri dell’Azienda ospedaliera di Legnano riesce a credere a quanto di terribile è successo nei servizi igienici che si trovano vicino alla sala parto del Fornaroli di Magenta. Qui, ieri mattina presto, è stato rinvenuto morto un bravo anestesista 32enne, padre di un bambino di due anni. Aveva appena assistito – come rianimatore – a un parto cesareo e tutto era proceduto per il meglio: un bimbo aveva visto la luce e la mamma che lo aveva partorito stava benone. Tutto si era concluso, come si conviene a simili eventi lieti, con tanti sorrisi e abbracci.

Di fronte a quel primo strillo del piccolo appena nato, anche il medico anestesista aveva espresso la sua gioia. Ma dalla felicità di quel momento si è passati poco dopo al dolore di una tragedia del tutto inaspettata. Il giovane si è infatti ritirato in bagno e lì è deceduto. I colleghi, preoccupati, sono andati a cercarlo, trovandolo morto con accanto una siringa. Su quanto successo indagano i carabinieri e nessuna ipotesi può essere scartata. Sul corpo del medico è stata disposta l’autopsia che dovrà fare chiarezza sul motivo di una morte così inspiegabile. «Non riusciamo a capire cosa possa essergli successo – ripetono i suoi colleghi –. Era una persona sempre sorridente, gentile e cordiale con tutti. Adorava il suo bambino ed era un grande appassionato di basket. Sembrava insomma felice e che stesse bene di salute».

Tra le ipotesi più probabili al vaglio degli inquirenti c’è sia il gesto estremo che il malore, ma anche diverse altre piste non vengono per il momento scartate a priori. È un atto dovuto degli investigatori infatti non escludere nulla. «Lavoro al pronto soccorso e lo conosco molto bene – ha detto un’infermiera, visibilmente commossa –. Era molto benvoluto per il suo modo di fare: professionale e capace ma anche umile e gentile. Una gran brava persona oltre che un bravissimo dottore». Anche la direzione dell’Azienda ospedaliera ha espresso il suo cordoglio, unendosi al dolore per una morte che per il momento è ancora celata da tanti, troppi interrogativi.