Max Pisu casalingo disperato "Porto in scena quattro uomini soli"

Lo spettacolo al Tirinnanzi che fa il verso alla famosa serie tv segna il ritorno dell’attore legnanese "Un anno d’assenza dai teatri mi ha permesso di studiare le dinamiche profonde della comicità"

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di Silvia Vignati

Il 3 dicembre al Teatro Tirinnanzi di Legnano, con "Casalinghi disperati". In televisione nella nuova edizione di Zelig, con molte probabilità già nella puntata di giovedì 25 novembre. Per Max Pisu la ripartenza è in corso..."e speriamo che riparta anche il pubblico", scherza il comico legnanese.

Max Pisu, torni al Tirinnanzi dopo oltre un anno e mezzo di stop forzato, chi sono questi "Casalinghi disperati"?

"Sono quattro uomini lasciati dalle mogli, e costretti a vivere insieme: una convivenza che dà adito a situazioni scanzonate. È lo spettacolo che è stato bloccato dalla pandemia e viene ora "recuperato", con me in scena ci sono Nicola Pistoia, Gianni Ferreri e Danilo Brugia, la regia è di Diego Ruiz".

Altri spettacoli in calendario? "Abbiamo "Pigiama per sei" di Marc Camoletti, insieme a Laura Curino, Antonio Cornacchione e Rita Pelusio, con Roberta Petrozzi e Rufin Doh, la regia è di Marco Rampoldi. Saremo dall’11 al 16 gennaio al Franco Parenti di Milano e il 19 febbraio al Condominio di Gallarate. Qui abbiamo un classico triangolo, che diventa un rombo e poi un poligono complesso. La prima nazionale è stata al festival teatrale di Borgio Verezzi, con due date in agosto. Terzo spettacolo "La cena dei cretini", per cinque settimane al Teatro Leonardo di Milano, da 4 marzo al 14 aprile, sarò in scena insieme a Nino Formicola (che firma anche la regia), Gaetano Callegaro e Claudio Intropido. Una delle commedie più divertenti mai scritta".

Come hai ingannato, professionalmente, un anno e mezzo di teatri chiusi?

"Il palco ti insegna come ottenere la risata, a perfezionare i tempi comici. La componente istintiva è fondamentale. Lo stop forzato mi ha permesso di studiare meglio come agiscono certi meccanismi, come nascono dal profondo alcune dinamiche della comicità. Poi ho fatto corsi online sulla specificità dell’attore comico, e ora in presenza all’Accademia artisti di Milano".

Da dove nasce il comico e da cosa prende linfa la tua comicità?

"Dalla quotidianità. Dalle azioni più banali, come andare a prendere un figlio a scuola. La comicità è saper trovare una chiave per interpretare vissuti comunissimi. La gente ride perché si rivede in quello che tu gli porti sul palcoscenico. Siamo in un certo senso degli specchi, ma che possono riflettere immagini inedite".

Che consiglio daresti a un giovane che volesse intraprendere la tua stada?

"Studiare seriamente recitazione è fondamentale. Io ho avuto un grande maestro, l’attore napoletano di cinema e teatro Gianni Cajafa, che mi ha detto: “Max, la tua strada è il comico“, è stato lui che ha iniziato a portarmi nei locali di cabaret. È lo stesso consiglio che ho dato a mio figlio Matteo: e in questi giorni si è diplomato all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, superando prove di selezioni durissime".

In tv ti ritroviamo a Zelig?

"Sì, ritroverete Tarcisio (il personaggio forse più famoso interpretato da Pisu lanciato nel 1998, ndr). Un Tarcisio vaccinato, e mi fermo qui".