Ex Manifattura di Legnano: adesso il prezzo fa davvero gola

Dagli oltre 21 milioni di euro iniziali si è passati a poco meno di quattro e l’occasione per accaparrarsi l’area è più interessante

La ex Manifattura di Legnano

La ex Manifattura di Legnano

Legnano (Milano), 12 gennaio 2021 - Questa volta il prezzo base sarà di tre milioni e 800mila euro e le condizioni mutate, non solo quelle economiche, fanno pensare che potrebbe essere davvero arrivato il momento della svolta per l’area della ex Manifattura: andrà in scena tra poco più di due settimane, il 28 gennaio, l’apertura delle buste - con le offerte consegnate entro il giorno precedente - per i circa 41mila metri quadrati dell’area ex Manifattura di Legnano, in pieno centro cittadino. Sarà questo il nuovo momento clou della procedura di liquidazione che, partita con una valore stimato di oltre 21 milioni di euro e poi sviluppatasi in una serie di appuntamenti con un prezzo di partenza sempre più basso, sino a oggi non ha ancora sortito alcun effetto.

Perché le condizioni potrebbero essere questa volta favorevoli, a differenza di quanto successo nelle precedente tornate? A cambiare gli equilibri è stata la notizia, resa nota solo un paio di settimane fa, che riguarda i vincoli che la Soprintendenza ha deciso di mettere su alcuni degli edifici compresi nell’area: vincoli che, finalmente, hanno carattere di ufficialità. Il prezzo, il crollo del mercato immobiliare e infine - almeno per quanto riguarda gli ultimi mesi - anche i problemi generati dalla pandemia, hanno certamente fermato i potenziali compratori e fatto slittare i tempi, ma il maggiore problema da affrontare ha sempre riguardato prima di tutto cosa i potenziali compratori avrebbero potuto - e dovranno - obbligatoriamente conservare tra gli edifici di questa ampia area e cosa non. Fino al 2018, e dunque prima del sopralluogo compiuto dalla soprintendente, si era parlato di sole ipotesi di conservazione senza alcuna fondamento concreto. Ipotesi che avevano contribuito a rendere la matassa ancora più ingarbugliata: alla fine del mese di novembre sono però scaduti i termini per presentare eventuali osservazioni alle tutele che nei mesi scorsi erano state indicate nero su bianco dalla Soprintendenza. A quella data nulla è pervenuto, così che secondo la procedura normalmente seguita le tutele sono state infine accettate da tutte le parti divenendo operative. L’Amministrazione non le ha ancora rese note nel dettaglio, ma certamente saranno un punto di riferimento comunicato agli eventuali compratori interessati che fino ad oggi sono stati bloccati dall’incertezza.

Tra il 2014 e il 2015 l’area era stata al centro di un’esercitazione progettuale del corso di Restauro architettonico tenuto dal professor Francesco Augelli del Politecnico di Milano: in collaborazione con gli studenti erano state sviluppate idee di riuso compatibile e di valorizzazione dell’area che erano poi diventate anche materia di un volume ("La manifattura di Legnano. Storia e progetti di riuso") e di una mostra dedicata finanziata attraverso il Bilancio partecipativo. Durante la campagna elettorale il sindaco poi eletto e incaricato di guidare la città, Lorenzo Radice, aveva puntato forte sul futuro della ex Manifattura, tanto da sbilanciarsi nel dire di avere già in mente un "imprenditore illuminato" la cui esperienz a precedente sarebbe stata da prendere in seria considerazione per poter ripensare anche al futuro della ex Manifattura. Se esiste qualcuno realmente interessato, è davvero arrivato il momento di farsi avanti.