Malore in piscina, la famiglia denuncia i gestori

Sarà l’autopsia a stabilire com’è morto il 20enne pakistano che nuotava con alcuni amici

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Sarà necessaria l’autopsia per capire la causa del decesso del giovane morto nella piscina di Legnano la scorsa domenica. Protagonista della triste vicenda un giovane ventenne pakistano residente a Varano Borghi, nel Varesotto: era andato in piscina a Legnano in occasione della apertura estiva dell’impianto di viale Gorizia con degli amici. Il ragazzo è morto mentre stava nuotando nella vasca olimpica. In questi giorni un parente del giovane, il cugino, ha sporto querela nei confronti del gestore Amga sport e del personale presente. La magistratura ha aperto un fascicolo col pm Nadia Calcaterra che disporrà gli accertamenti necessari dopo la denuncia da parte dei familiari del giovane per capire se gli addetti abbiano fatto tutto il necessario per evitare la tragedia. L’ipotesi prospettata è di omicidio colposo perchè, secondo la famiglia del giovane pakistano, i bagnini avrebbero ritardato i soccorsi, se l’intervento fosse stato immediato il ragazzo si sarebbe salvato. Diversa la versione di Amga sport che aveva parlato di soccorsi immediati in una nota stampa diffusa in settimana: "Aver assistito, in diretta, al malore ed essere stati pronti nell’attivare, in tempi rapidissimi, il protocollo interno e i soccorsi, da parte del personale sanitario, aveva lasciato aperto in tutti noi un barlume di speranza, sebbene le condizioni del ragazzo siano apparse subito decisamente gravi. Una piscina dove la gente va per rilassarsi, divertirsi e allenarsi, si è purtroppo trasformata all’improvviso in un teatro di dolore". Sul caso indaga la procura di Busto Arsizio. Sembra che la causa della morte del giovane sia stato un infarto improvviso e che i soccorritori abbiano anche usato un deflibrillatore per cercare di rianimarlo. Il giovane si è poi spento dopo due giorni in ospedale. Ch.S.