Magenta, scatolette e piatti freddi: la mensa dell’ospedale nell’occhio del ciclone

È anche partita una raccolta firme per chiedere al gestore della refezione di cambiare qualcosa

L'ospedale Fornaroli di Magenta

L'ospedale Fornaroli di Magenta

Magenta (Milano), 13 luglio 2019 - Cambia il servizio mensa all’ospedale Fornaroli di Magenta e scattano le critiche. Le lamentele, dallo scorso primo luglio, sono in aumento ed è partita anche una raccolta firme per chiedere dei miglioramenti alla ditta che ha vinto l’appalto. In precedenza la refezione veniva gestita dai dipendenti dell’ospedale che sono stati ricollocati in altri servizi e da una cooperativa. Una gestione, quella introdotta di recente, che non piace, e le lamentele riguardano sia il servizio per i dipendenti che quello per i pazienti dell’ospedale. "Un luogo dove si divulgano le regole basilari per mantenere una buona salute non può scadere così – commenta un dipendente – solo cibo in scatola e piatti freddi. Da quando è stato modificato il sistema, appaltando la refezione a una ditta esterna, i risultati si sono visti. In negativo purtroppo".

Considerato che i turni per il personale medico e infermieristico sono variabili, la mensa deve rimanere aperta fino alle 15. Alcuni, però, hanno segnalato che recandosi a pranzo alle 13.30, quindi in orario di punta, si rischia di non trovare più nulla o quasi. Il discorso non cambia di molto per quanto riguarda la cucina dei pazienti. Un tempo si diceva "mangi come all’ospedale", rivolgendosi a chi si sedeva a tavola molto presto. In realtà l’orario aveva una sua ragione, perché doveva consentire il regolare svolgimento dei servizi che vengono espletati nei vari reparti. Oggi, con l’orario spostato più avanti nel tempo, si rischia di creare dei disagi anche per il personale se la cena viene portata nelle camere alle 20. E c’è chi segnala un decadimento generale della qualità del cibo servito ai pazienti stessi.  "L'acqua è perennemente calda – dicono alcuni – e portata in bottiglie di plastica. Ci sono dei disservizi evidenti che denotano la noncuranza di chi gestisce tale attività. Per fare un esempio abbiamo visto il purè versato sul vassoio che copre la scatola del formaggio. Piccole cose che devono assolutamente essere sistemate visto che riguardano l’igiene". I dipendenti hanno presentato le lamentele al responsabile della commissione che ha concesso l’appalto ottenendo la promessa che le cose miglioreranno nell’imminente futuro.