Magatte Sow, investita da Limousine a Nerviano e morta 48 ore dopo: cosa è successo

La donna di 48 anni è stata investita sulle strisce pedonali assieme alla figlia di 11 anni. Aperta un’inchiesta, disposta l’autopsia

Magatte Sow e la limousine che l'ha investita

Magatte Sow e la limousine che l'ha investita

Nerviano (Milano), 29 dicembre 2022 - Una prognosi di trenta giorni, certificato di dimissioni e prescrizioni mediche. Una frattura alle vertebre lombari giudicata non particolarmente grave. Il quadro clinico è precipitato in 48 ore. Dopo essere stata investita sulle strisce pedonali, assistita e uscita una prima volta dall’ospedale, la 48enne di origini senegalesi Magatte Sow è tornata al pronto soccorso con gravi crisi respiratorie ed è morta a causa di un arresto cardiaco. Saranno le indagini coordinate dalla Procura di Busto Arsizio e avviate dai carabinieri della Compagnia di Legnano ad appurare se ci sia o meno un collegamento diretto tra l’investimento e il decesso, avvenuto il giorno di Natale tra le mura dell’ospedale di Legnano: a fornire il primo elemento utile sarà l’autopsia, prevista in questi giorni all’istituto di medicina legale di Milano.

Riavvolgiamo il nastro. È il 23 dicembre, il venerdì dell’antivigilia. Siamo nella prima cintura della provincia di Milano, hinterland operoso e trafficato per le shopping delle feste. Sono da poco passate le 17. La 48enne viene investita da una pesante limousine – uno di quei mezzi appariscenti con autista che viene noleggiato per una serata o un evento – mentre attraversa l’ex statale del Sempione a Nerviano, in un’area densa di negozi e centri commerciali. Magatte sta attraversando la strada sulle strisce pedonali assieme alla figlia di undici anni. La limo le investe entrambe. Alla guida c’è un 61enne, che si ferma subito a dare l’allarme.

Le due vengono soccorse dagli operatori del 118, in codice giallo, quindi in una situazione di emergenza considerata di non particolare gravità, e infine trasportate all’ospedale di Legnano . La mamma, do po visite ed esami diagnostici, viene dimessa con una prognosi di trenta giorni per una "frattura delle vertebre lombari senza lesioni del midollo", mentre la figlia viene trattenuta in osservazione nel reparto di pediatria (ferita, ma mai in pericolo di vita). L’autista della limousine, come da prassi, viene sottoposto immediatamente all’alcol test. Il risultato: negativo. Nessuna traccia di alcol o droghe.

Il sollievo di Magatte dura poco. La donna continua a non stare bene, la frattura delle vertebre le blocca il respiro. La mattina del 25 dicembre viene nuovamente soccorsa dal personale del 118 e trasportata per la seconda volta all’ospedale di Legnano. A dare l’allarme è il marito 58enne, Souleimane Ndoye, che chiama l’ambulanza e comunica che Maggate presenta "difficoltà respiratorie e forti dolori al petto". La donna viene trasportata in codice rosso e muore poco dopo l’arrivo al pronto soccorso colpita da un infarto: inutile ogni tentativo di rianimarla da parte dei sanitari della struttura. La salma è ora a disposizione dell’istituto di medicina legale di Milano per l’autopsia. A loro ora il compito di stabilire se esiste una correlazione tra il decesso e i traumi provocati dall’incidente di due giorni prima, antivigilia di Natale, il peggiore dei drammi possibili.