Nerviano, la maestra violenta va a processo

Le indagini sono partite in seguito alla denuncia presentata da cinque mamme di piccoli alunni della scuola legnanese

Una ventina le vittime della maestra

Una ventina le vittime della maestra

Nerviano, 26 gennaio 2022 - Richiesta di rinvio a giudizio per la maestra di Nerviano colpevole di aver usato violenze nei confronti dei suoi piccoli alunni di una scuola paritaria. Il pubblico ministero Flavia Salvatore ha chiesto il rinvio a giudizio di una insegnante di 42 anni per fatti che risalgono a marzo del 2021 su una ventina di bambini dai 3 ai 5 anni. Le indagini erano partite in seguito alla denuncia presentata ai carabinieri di Legnano da parte di cinque mamme di piccoli alunni della scuola legnanese. Così i militari legnanesi, grazie anche all’ausilio delle telecamere nascoste, hanno potuto osservare i video delle percosse e dei metodi usati dalla donna. Insulti irripetibili, urla, punizioni indicibili.

La donna non si fermava neppure davanti alle reazioni dei bambini, molti dei quali erano costretti a mangiare tutto finendo per vomitare. Poi esigeva il silenzio, strattonando i bambini, fino a colpirli con diversi oggetti, come accaduto per un bambino di origine straniera, più volte messo alla berlina di fronte ai compagni, poi rimproverato, colpito e messo a sedere in malo modo. I genitori di alcuni bambini hanno iniziato ad avere sospetti quando i propri figli avevano a casa strani comportamenti, crisi di pianto ed insonnia.

Così si erano recati al comando di Legnano per chiedere un intervento. I video hanno poi inchiodato la donna alle sue responsabilità fino alla richiesta di rinvio a giudizio, arrivata nelle scorse ore. I filmati sono finiti negli atti dell’inchiesta e la scuola nel giugno dello scorso anno, aveva deciso di licenziare la maestra a causa del suo comportamento ed in attesa dell’eventuale processo. Il 18 settembre scorso i carabinieri avevano notificato alla 42enne una misura interdittiva di divieto di esercitare la professione per un anno emessa dal Gip di Busto.

Di fatto un impedimento legale per svolgere qualsiasi mansione che preveda un rapporto con i minori. Adesso la palla passa alla difesa dell’imputata che potrà depositare una propria memoria o chiedere un nuovo interrogatorio. Quindi il giudice per l’udienza preliminare sceglierà il rito del processo. Nell’inchiesta erano finite anche un’altra insegnante e la direttrice della struttura che sono state scagionate dalla procura. In un primo tempo sembrava invece che anche altre educatrici fossero al corrente di quanto avveniva nella classe della 42enne nervianese. Poi però il pm ha deciso per l’archiviazione.