Legnano: blocca il rapinatore, lo getta a terra e lo fa arrestare

La prontezza di riflessi della vittima ha permesso alla Polizia di ammanettare un tunisino senza fissa dimora. Altri due tunisini sono finiti in carcere, sempre per una rapina. I due episodi sono avvenuti nella notte di Natale

La polizia di Legnano

La polizia di Legnano

LEGNANO (Milano), 26 dicembre 2018. Tre tunisini, irregolari sul territorio nazionale e senza fissa dimora, sono finiti in carcere grazie a due interventi della polizia di Stato a Legnano. In entrambi i casi si tratta di rapine perpetrate ai danni di ignari passanti. Ed entrambe in zone centrali della città, nella notte a cavallo fra la vigilia e Natale. Il primo fatto vede come " bersaglio designato " il proprietario di un noto locale pubblico della città, che viene avvicinato e poi bloccato fra insulti e botte. L'obiettivo, è mettere le mani sul suo smartphone. Operazione che in un primo momento riesce a portare a compimento. Il tunisino, vent'anni, non fa però i conti con la reazione della vittima, che nonostante sia stata gettata a terra ed è dolorante, riesce a bloccarlo e a buttarlo a sua volta a terra. Vengono allertate le forze dell'ordine, e arriva sul posto una Volante del commissariato. Il giovane maghrebino finisce in manette e viene portato poi in cella di sicurezza. Processato per direttissima, due i capi d'accusa a lui mossi: rapina e lesioni dolose: il quarantenne, infatti, nella caduta ha riportato una serie di contusioni che hanno richiesto le cure dei medici del Pronto soccorso. Questi ultimi hanno emesso una prognosi di cinque giorni.

Altri due tunisini di 33 e 22 anni, nel corso della stessa nottata del 24, mettono invece a segno una rapina più "classica". Bloccano un uomo che sta camminando nella centralissima via Solferino, traversa di corso Magenta, e gli intimano di consegnare il portafogli dentro il quale ci sono oltre mille euro. Molto probabile che l'avessero tenuto d'occhio negli spostamenti, a cominciare dal prelievo effettuato al Bancomat. Dopo avere arraffato i contanti scappano in bicicletta. Viene dato l'allarme al 112. Le Volanti della polizia iniziano a perlustrare attentamente il territorio. In mano hanno una descrizione dei tratti fisici dei due uomini. Che vengono individuati dopo una meticolosa ricerca in via Cadore, strada secondaria nella zona di via XXIX Maggio. Vengono fermati e perquisiti. Dalla tasca del giubbotto di uno dei due spuntano le banconote. Basta e avanza - con il successivo riconoscimento da parte della vittima - per far scattare le manette prima, e le porte del carcere poi. Una volta in commissariato, emerge un particolare che ormai non fa quasi più "notizia": il 33enne era gravato da un Daspo emesso dal questore di Milano, in pratica un foglio di via obbligatorio, con relativo divieto di ritorno in città, emesso nel settembre scorso e che avrebbe dovuto rispettare per almeno due anni. Di cui, invece, si era fatto evidentemente beffe.