Legnano, la vita spericolata di Amga

L’azienda che gestisce rifiuti e gas finita sotto la lente della giustizia: dai conti in rosso alle mire dei politici

La sede di Amga

La sede di Amga

Legnano (Milano), 20 maggio 2019 - In principio, nel 1971, era Amg e il Comune di Legnano vi aveva dato vita per gestire gli impianti di distribuzione del gas metano. Proprio la liberalizzazione della distribuzione del gas, partita in Italia nel 2003, ha rappresentato la seconda vita dell’azienda municipalizzata. Quella seconda vita che l’ha resa più «ghiotta» e appetibile anche dal punto di vista «affaristico». Amga è l’asse attorno al quale ruota la parte principale dell’inchiesta condotta dalla Procura di Busto Arsizio in merito all’operazione Piazza Pulita, che ha portato all’arresto giovedì mattina del sindaco di Legnano, Gianbattista Fratus, del suo vice Maurizio Cozzi e dell’assessore alle Opere pubbliche Chiara Lazzarini.

Già Chiara Lazzarini e Amga: un binomio molto contestato anche dagli esponenti dell’opposizione in Consiglio comunale, che hanno deciso di dimettersi in blocco proprio a seguito della nomina della donna ad assessore alle Opere pubbliche definendo «sconveniente» proprio questo ingresso all’interno della Giunta. Il motivo? Proprio il rapporto fra Chiara Lazzarini e Amga, che si era poi concluso con un contenzioso che aveva investito proprio lei e il direttore generale dell’epoca, Paolo Pagani.

L’accusa era quella di aver «sistemato» i bilanci della municipalizzata per fare in modo che risultassero floridi. I due avevano poi annunciato che si sarebbero opposti a questa accusa, ma l’ombra su di loro era rimasta. Ma perché Amga negli ultimi anni è risultata così «appetibile» per certi soggetti espressione di partiti politici e non? L’azienda partecipata dai Comuni racchiude diverse realtà: Aemme Linea Ambiente, Amga Sport e Aemme Linea Distribuzione. Dalla semplice gestione degli impianti di distribuzione di gas metano si è passati nel corso degli anni alla vendita del gas naturale ai Comuni di Legnano e di Abbiategrasso. L’azienda gestisce inoltre anche le piscine di Legnano e Parabiago e gli impianti sportivi del Comune di Legnano.

Insomma si tratta di settori centrali tanto per la gestione di una città quanto per la possibilità di ottenere ricavi. Se sono stati realmente commessi reati in merito a quanto potrebbe essere accaduto nei mesi passati proprio all’interno di Amga sarà la magistratura a dover agire, quello che emerge dalle intercettazioni contenute nell’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari evidenziano però un dato fondamentale: le dimissioni del direttore generale di Amga, Lorenzo Fommei, hanno suscitato grande soddisfazione soprattutto in Chiara Lazzarini e Maurizio Cozzi. Secondo gli investigatori, il motivo era evidente: poter finalmente attribuire un incarico di comando a una persona a loro gradita. Non tramite un bando dall’esito incerto, ma scegliendo prima la persona e poi costruendo un bando ad hoc.