Legnano, l'assemblea Accam ha deciso: l'inceneritore chiude nel 2027

Sei i comuni che hanno votato a favore e tra questi i tre con le quote più "pesanti": Legnano, Gallarate e Busto Arsizio

L'inceneritore Accam

L'inceneritore Accam

Legnano (MIlano) - "Non c'era un'altra soluzione allo slittamento della chiusura al 2027: l'alternativa era chiudere domani, non nel 2021": così il vicesindaco di Legnano, Maurizio Cozzi, ha commentato l'esito dell'assemblea di Accam di oggi pomeriggio alla quale ha preso parte in rappresentanza delle quote della città del Carroccio. 

L'assemblea ha infatti approvato il nuovo piano industriale e lo spostamento al 2027 della chiusura dell'impianto. I comuni che hanno votato a favore sono sei e tra questi quelli con il peso specifico più alto che hanno poi indirizzato la scelta finale: Legnano, Gallarate, Busto Arsizio, Arsago, Ferno e Lonate. Contro lo spostamento in là della chiusura hanno votato invece undici comuni presenti all'assemblea: tra questi quelli dell'Altomilanese che si oppongono allo slittamento al 2027, come anticipato anche nei giorni scorsi, sono Rescaldina, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Nerviano ,Castano Primo, Magnago e Vanzaghello. Manca all'appello Parabiago, ma solo perché il sindaco Raffaele Cucchi in assemblea ha deciso di astenersi sostenendo che il suo desiderio sarebbe quello di vedere in funzione l'impianto fino al 2050: con Parabiago si sono astenuti altre tre Comuni presenti in assemblea.

"Al momento questa è una strada obbligata - ha detto Cozzi -. Anche in consiglio comunale pochi giorni fa ho spiegato che, considerate le condizioni economiche della società, l'alternativa non è chiudere nel 2021, ma chiudere domani con tutto ciò che ne conseguirebbe. Ciò detto, se si dovessero verificare le condizioni di riequilibrio finanziario della società, non è da escludere una chiusura del temovalorizzatore prima di quella scadenza: non della società che potrebbe invece dedicarsi ad altre attività nello stesso settore".