Rescaldina, sfregiato il ritratto di don Arioli: fondò I Legnanesi

Tra i fondatori della compagnia. Il sindaco: "Chi è stato pagherà"

Danneggiato il busto in memoria di don Antonio Arioli

Danneggiato il busto in memoria di don Antonio Arioli

Rescaldina (Milano), 17 luglio 2018 - Era il 1947 e alla parrocchia del Santo Redentore si dava il via al teatro di Musazzi. All’inizio solo monologhi, poi Musazzi si mise a scrivere un canovaccio che prevedeva anche personaggi femminili, ma il coadiutore della parrocchia del Santo Redentore, don Antonio Arioli, lo blocca: "Tu sei matto! Sa po nó, sa podi nó", tradotto: non si può fare. Il cardinal Schuster aveva infatti diramato una disposizione che impediva agli uomini di recitare insieme alle donne negli oratori parrocchiali. Musazzi aggirò l’ostacolo: tutte le parti femminili saranno recitate da uomini travestiti da donne.

Il primo spettacolo, "E un dì nacque Legnarello", va in scena l’8 dicembre 1949. Don Antonio diventa fondatore de "I Legnanesi". Oggi il suo bassorielivo è stato distrutto dai vandali. "Nessuno può infangare la memoria di un paese, nessuno può infangare il ricordo di don Antonio, un ricordo fatto di generosità, attenzione, carità per la gente da qualunque parte d’Italia. Troveremo chi è stato, chi è stato pagherà tutto quanto deve pagare senza sconti. Non ho dubbi".

Parolo di rabbia quelle pronunciate dal sindaco Michele Cattaneo dopo l’ennesimo vandalismo in paese. Questa i soliti vandali senza nome distruggono il volto dello storico ed indimenticato parroco di Rescalda dal 1959 al 1997. La sua statua finisce nel mirino di alcuni incivili che gli hanno rovinato naso e mento. Scomparso nel 2011 all’età di 92 anni, Don Antonio è rimasto un punto fermo per tutta la cittadinanza. Qualche giorno fa invece i vandali avevano spaccato le aiuole realizzate dalle contrade. Ad essere colpite la contrada Ravello e la contrada Croce, nell’ambito dell’apposita sezione del concorso "Balconi fioriti". Distrutti fiori e staccionata. Anche in questo caso la reazione del sindaco non si è fatta attendere: "Chi ha vandalizzato le aiuole delle contrade Croce e Ravello è un imbecille! Non ci sono altre parole anche se in realtà altre mi verrebbero in mente ma mi trattengo, per descrivere una persona che calpesta la voglia di partecipare e di rendere più bello il paese".