GRAZIANO MASPERI
Cronaca

L’archistar in Masseria Da covo della ’ndrangheta a cittadella della legalità

Un progetto da 5 milioni per trasformare l’ex tenuta dei boss a Cisliano. Stefano Boeri firma la valorizzazione sul modello delle cascine lombarde.

L’archistar in Masseria Da covo della ’ndrangheta a cittadella della legalità

di Graziano Masperi

È il simbolo del riscatto delle istituzioni dalle mafie. Da luogo della ‘ndrangheta a cittadella della legalità. A Cisliano la Masseria si è arricchita di un ultimo tassello che la porterà a essere anche un posto bello da vivere grazie alla partecipazione dell’architetto di fama mondiale Stefano Boeri di Interiors.

Che è stato accolto ieri dal sindaco Luigi Durè con tutti i colleghi della zona, dal vicepresidente della Regione Marco Alparone e da don Massimo Mapelli, da anni impegnato nel sociale. Un progetto da 5 milioni, che Boeri ha illustrato: "Abbiamo cercato di seguire i suggerimenti di chi già utilizzava questi spazi, con l’obiettivo principale di donare alla Masseria interventi capaci di migliorare la qualità della vita". Sono trascorsi ormai 13 anni dall’operazione che portò prima al sequestro e poi alla confisca definitiva della Masseria.

"Dal 2014 abbiamo attivato il presidio della legalità – ha ricordato il sindaco Durè – La partecipazione è stata ai massimi livelli e siamo riusciti a evitare che venisse smantellato. Per 7 anni Comune e Caritas lo hanno gestito facendolo diventare punto di riferimento per il territorio". Nel 2021 è cominciata la terza fase, la valorizzazione del bene. L’intenzione è trasformare la Masseria in un luogo aperto, adatto agli incontri tra persone. "I due edifici che si affacciano lungo via Cusago verranno recuperati – spiega Boeri – mentre la parte lungo la Provinciale verrà completamente trasformata".

Il fabbricato all’ingresso verrà conservato per la ristorazione e servirà anche per gli appartamenti. Il secondo andrà ai laboratori. Due padiglioni faranno da sale multifunzionali. Si lavorerà su alberi, arbusti e vari tipi di verde. "Abbiamo preso come punto di riferimento la tradizione della cascina lombarda, luoghi che sorgono attorno a uno spazio comune. Dove un tempo dominavano ‘ndrangheta e violenza sarà possibile incontrarsi, fare sport e stare insieme".